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Malta Muza Museo delle Belle Arti

A Valletta con il nuovo Muza, museo tra passato e futuro

E' uno dei fiori all'occhiello dell'arcipelago maltese e rappresenta un'evoluzione in fatto di musei

Facciata del Muza
©Openmindconsulting
Valletta, facciata del Muza, Auberge d'Italie
Si è ufficialmente concluso l’anno di Valletta 2018 come Capitale Europea della Cultura, ma l’immagine di Malta nel mondo ha ormai radici ben piantate nell’immaginario collettivo. Non sono state disattese le aspettative né di Valletta né di tutto l’arcipelago e i numerosi eventi, uniti ai grandi lavori urbanistici, hanno fatto si che Malta si sia mostrata perfetta per valorizzare il suo patrimonio culturale millenario. Infatti si conferma come una destinazione contemporanea e sempre ambita dai flussi turistici. Valletta si può fregiare, inoltre, di un merito in più. E’ stato infatti inaugurato lo scorso 15 dicembre il nuovo Muza, il museo nazionale comunitario, fiore all’occhiello dell’intero progetto culturale appena conclusosi. 

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IL MUZA, MUSEO NAZIONALE DI BELLE ARTI Si tratta di un’attrazione che espone oltre 20000 pezzi e che rappresenta una significativa evoluzione nella storia dei musei a Malta. E’ infatti il perfetto simbolo di connessione tra passato e futuro e si pone come una nuova tipologia di museo, in linea con gli ultimi sviluppi delle tecniche espositive che seguono la dichiarazione sottoscritta durante il G7 della cultura di Firenze del 2017.

GLI OBBIETTIVI Il Muza promuove una maggiore partecipazione della comunità a partire dalla stessa collezione, i cui pezzi possono essere intesi come strumenti di coesione sociale, rappresentando le diverse identità culturali di una nazione cosmopolita come quella maltese. Anziché racchiudere la collezione all’interno di categorie rappresentative di regioni e territori, i pezzi vengono esposti con canoni più elastici, che rifiutano la gerarchia e che sono ripensati secondo criteri di inclusione. Il pubblico, coinvolto al massimo, viene messo al centro dell’attenzione nonostante il valore della collezione del museo le cui origini risalgono agli Anni Venti del Novecento.

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LE COLLEZIONI Oltre ad un reparto pensato per ospitare mobilio ed argenteria ed un altro per le mostre temporanee, le sale ospitano la maggior parte della collezione nazionale di Malta iniziata nel 1923. La mostra permanente comprende la più grande collezione di dipinti dell'artista barocco meridionale Mattia Preti, cavaliere italiano dell'Ordine di Malta, e una raffinata e rara collezione di mappe antiche. Sfilano opere di Guido Reni, Spagnoletto, Lazzaro Pisani, Salvator Rosa, Bernardo Strozzi, Carlo Antonio Tavella solo per citarne alcuni. Ma anche artisti olandesi, francesi, britannici e svizzeri. Sono esposte anche le opere degli scultori maltesi Melchiorre Cafà e Antonio Sciortino, e un notevole gruppo di paesaggi dell’arcipelago.

LA SEDE La nuova sede è lo storico Auberge d’Italie in Merchants Street, antico ricovero dei Cavalieri di San Giovanni di origine italiana e già sede di Malta Tourism Authority, che per l’occasione è stato totalmente restaurato. La storia stessa dell’edificio fa parte della cultura maltese, essendo stato costruito in varie fasi  nel tardo XVI secolo. Dopo l’espulsione da Malta dell’Ordine di San Giovanni da parte dei francesi l’Auberge venne destinato a diversi scopri, da quartier generale militare a casino di ufficiali, da scuola di arti a stamperia di governo fino ad ufficio postale. 
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