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Autunno tra natura e tradizioni al Parco del Gran Sasso

La splendida area protetta propone interessanti iniziative stagionali per promuovere il patrimonio naturalistico e culturale del territorio

gran sasso montagna bosco autunno
Courtesy of ©L. Migliarini/Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Gran Sasso in autunno - Bosco Vado di Sole
Conoltre 2.300 specie censiteed un'estensione che lo rendeuno dei parchi più grandi d'Italia, ilParco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Lagaè un'area protetta da record adagiata a cavallotra la regione euro-siberiana e quella mediterranea. La varietà di specie floristiche e di ambienti differenti che custodisce lo rendono un vero e proprio “monumento europeo alla biodiversità”. Paesaggi naturali e splendidi scenari creati dall'uomo nel corso della storia si alternano sul suo territorio punteggiato di borghi suggestivi e di preziose testimonianze di elevato valore artistico e culturale risalenti ad ogni epoca tra cui eremi e mulini, castelli ed abbazie, chiese e antichi siti archeologici tutti da scoprire anche attraverso le numerose iniziativeproposte dal Parco in ogni stagione dell'anno. Ecco 5 modi diversi di conoscere il Parco in autunno entrando in contatto con antichi sapori, mestieri e tradizioni.

1. LE ERBACCE NEL PIATTO
Venerdì 4 ottobre il Parco offre l'opportunità di trascorrere una serata speciale all'insegna dei sapori e dei profumi del territorio. Presso il Convento di San Colombo, dimora storica, verrà servita una cena stuzzicante con portate a base di erbe spontanee del Parco cucinate con maestria da Mirella Cucchiella, cuoca locale specializzata in cucina con le piante spontanee, affiancata dai botanici del Parco con i quali, per chi lo desidera, sarà possibile visitare l'Orto Botanico prima di sedersi a tavola.

2. MIGRAZIONE D'AUTUNNO 2019 GUIDA ALLA CONOSCENZA DEGLI UCCELLI ACQUATICI NELLA RISERVA NATURALE DEL LAGO DI CAMPOTOSTO
Sabato 5 ottobre si potrà diventare birdwatcher per un giorno grazie alla speciale giornata aperta al pubblico promossa dal Reparto Carabinieri Biodiversità di L'Aquila allo scopo di sostenere la conoscenza e la conservazione della Biodiversità Ornitologica del Parco. Nel corso della giornata sarà possibile osservare l'avifauna in una zona delle aree più importanti lungo la dorsale appenninica, per la sosta e lo svernamento di migliaia di uccelli acquatici, quella del lago di Campotosto. 

3. ESPLORANDO GUSTI, ODORI E SAPORI DELLA TRADIZIONE GASTRONOMICA DI FARINDOLA
La zona della Valle d'Angri e di Farindola è ricca di attrazioni naturalistiche ma anche di tradizioni e di sapori antichi e genuini. Per scoprirli si può prendere parte ad una piacevole escursione, in programma per domenica 6 ottobre, alla scoperta delle bellezze del territorio e del suo patrimonio ambientale. Nel corso della giornata è prevista, inoltre, la visita di una piccola azienda agricola a conduzione familiare, dove si degusterà il pecorino di Farindola e altri prodotti tipici del posto. Durante la passeggiata verranno presentate e raccolte erbe spontanee che verranno, poi, utilizzate per preparare deliziose ricette durante uno show cooking all'insegna degli ingredienti della tradizione.

4. DALL’OASI, DALL’ORTO ALLA TAVOLA
Nell'ambito del progetto “Esploratori Con Gusto”, il weekend del 12 e del 13 ottobre il Parco propone una due giorni nel folto dei castagneti dedicata al frutto dell'autunno per eccellenza. Il primo giorno, durante una piacevole passeggiata, si raccoglieranno castagne e prodotti selvatici con l'aiuto di una guida che illustrerà le caratteristiche dei castagneti, della flora e della fauna locali. Il giorno successivo, a conclusione dell'evento, si prenderà parte ad uno show cooking e a un delizioso pranzo.

5. CORSO DI TINTURA NATURALE DELLA LANA: “ZAFFERANO E ALTRI COLORI D’AUTUNNO”
La Bottega della Api Operose propone un interessante weekend dedicato alle antiche tradizioni del Parco. Sabato 12 e domenica 13 ottobre si impara, infatti, a tingere la lana utilizzando le piante del territorio. Protagonista dell'evento sarà lo zafferano del quale si utilizza la parte che normalmente viene scartata dopo la “sfioratura”. Ogni partecipante potrà compilare delle schede su cui annotare i procedimenti di tintura, corredati da un campione d'erbario della pianta utilizzata e da un campione di filato colorato.

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