P { margin-bottom: 0.21cm; } LE VIE DEI FORMAGGI DOP DI TURISMO.IT
Nei
caseifici altoatesini, oltre al formaggio, si riproduce la microflora
autoctona per trattare la crosta dello Stelvio-Stilfser, unico
formaggio DOP dell'Alto Adige/Sudtirol, e conferirgli un sapore unico
ed inimitabile.
LA TRADIZIONE La
tradizione della caseificazione in Alto Adige/Sudtirol è diffusa e
consolidata ormai da secoli. Usanza tipica della civiltà contadina,
la lavorazione del latte e la sua trasformazione in formaggio è
testimoniata da numerosi riferimenti storici e conosce il periodo di
massima affermazione durante il Medioevo, quando i prodotti caseari venivano
utilizzati come forma di pagamento e merce di scambio. Lo
Stelvio-Stilfser DOP come oggi lo conosciamo affonda, invece, le
proprie radici nei primi anni del XX secolo. Risalgono, infatti, al
1914 le prime testimonianze della sua produzione presso il caseificio
Stilf (Stelvio) e da quel momento, per molti decenni, ha
rappresentato una delle principali fonti di nutrimento per gli strati
più poveri della popolazione delle zone rurali altoatesine. La sua
diffusione ed il consolidarsi della tradizione legata alla sua
preparazione, lo hanno reso uno dei prodotti più rappresentativi
della cultura locale che, ai giorni nostri, si è ritagliato un ruolo
di spicco nel contesto economico e sociale della regione.
LA DENOMINAZIONE Il
formaggio Stelvio porta il nome del noto Parco Nazionale,
comprensorio montuoso molto conosciuto ed apprezzato dal turismo
internazionale. Nel 2007 ha ottenuto il riconoscimento della DOP con
riferimento alle forme prodotte in un'area della provincia di Bolzano
comprendente le comunità comprensoriali della Val Venosta, del
Burgraviato, del Salto-Sciliar, della Val Pusteria, della Val
d'Isarco e del territorio del comune di Bolzano. Per riconoscerle, al
momento dell'acquisto è necessario verificare la presenza del
contrassegno identificativo della denominazione di origine, apposto
soltanto al termine del periodo di maturazione, e della marcatura
recante il lotto, la data di produzione e la codifica del produttore.
LE CARATTERISTICHE
Si tratta di un formaggio a pasta morbida prodotto con latte vaccino.
Ciò che lo rende davvero unico è il processo di stagionatura cui
viene sottoposto che non può essere inferiore ai 62 giorni. Durante
questo periodo, le forma vengono adagiate su tavole di legno sulle
quali, oltre ad essere rivoltate e lavate con una soluzione salina
più volte alla settimana, subiscono uno speciale trattamento con la
tipica microflora autoctona che contribuisce allo sviluppo delle qualità organolettiche che contraddistinguono lo Stelvio. I
batteri che compongono questa particolare coltura, infatti, con la
loro attività fisiologica, danno luogo a processi quali la
decomposizione delle proteine e la proliferazione di diverse sostanze
aromatiche, conferendo al formaggio caratteristiche uniche. All'atto
dell'immissione sul mercato, le forme di Stelvio devono essere
cilindriche, con facce piane del diametro di 36-38 centimetri, scalzo
dritto o leggermente concavo di altezza variabile tra gli 8 e i 10
centimetri, e peso compreso tra 8 e 10 chilogrammi. La crosta, di
colore giallo-marrone a causa del trattamento con il batterio rosso
della morchia del formaggio, può presentare leggere tracce di muffa
di latte. Al taglio, la pasta è compatta, elastica e leggermente
malleabile, di colore bianco tendente al giallo e con occhiatura
irregolare di piccola e media grandezza. E' caratterizzato da un
aroma intenso, quasi speziato, che si accompagna ad un sapore deciso,
quasi pungente e dal bouquet molto ricco e penetrante.
LA PRODUZIONE
Ogni anno vengono prodotte più di 1.000 tonnellate di
Stelvio-Stilfser DOP presso lo stabilimento Milkon di Brunico e la
Latteria di Burgusio. Il latte utilizzato per il suo confezionamento,
lavorato sempre entro le 24 ore dalla raccolta, viene ritirato
quotidianamente presso 300 masi di montagna dell'Aldo Adige dei quali
il 97% è situato ad oltre 1.000 metri di altitudine.
IL TERRITORIO Adagiato
tra Lombardia e Trentino Alto Adige, il Parco Nazionale dello Stelvio
è la seconda area protetta per superficie dell'intero arco alpino,
nonché uno dei 24 parchi nazionali d'Italia. Il suo territorio
comprende l'intera area del Gruppo dell'Ortles-Cevedale, la valli di
Livigno e Cancano. La parte altoatesina del parco rappresenta oltre
il 40% dell'intera superficie e buona parte di essa si estende nella
zona dei comuni della Val Venosta. Immerso nella natura, punteggiato
di magnifici laghi alpini, pittoresche località, folti boschi ed
interessanti siti archeologici, mostra tutta la meraviglia della natura
che ricopre il suo territorio ed il fascino di una cultura che, nel
corso dei secoli, è diventata parte integrante di esso,
arricchendolo ed esaltandone la bellezza. Oltre a numerosi itinerari
alla volta di luoghi dal fascino incontaminato, malghe, masi e
castelli, è possibile entrare in contatto con la natura e le
tradizioni di questo territorio anche solo soffermandosi presso i
numerosi centri visite dai quali accedere al parco. A Prato dello
Stelvio, ad esempio, Aquaprad, come suggerisce il nome, utilizza
l'acqua come filo conduttore della presentazione del parco. Una
finestra panoramica mostra le profondità del lago con le specie che
lo popolano, mentre altri 12 acquari presentano altre 35 specie
ittiche dell'Alto Adige. Nella zona pedonale di Silandro, invece, il
centro visite Avimundus mostra l'affascinante mondo degli uccelli che
popolano il parco ed il loro habitat. In Val Martello, invece, il
centro Culturalmartell propone un interessante museo dedicato alla
cultura contadina ed al modo in cui ha antropizzato il paesaggio.
Visitandolo si scopre lo svolgimento della vita all'interno dei masi
e delle tradizioni che vi si sono sviluppate. In Val d'Ultimo, il
centro Lanersage ripercorre il rapporto tra uomo e bosco nel corso
della storia. E' ricavato all'interno di un'antica segheria
restaurata nella quale si tagliavano i tronchi utilizzando l'energia
prodotta dalle acque del Rio Valsura. Nel vecchio mulino vicino,
inoltre, si scoprono le antiche tecniche di macinazione del grano. Il
centro visite Naturatrafoi, infine, situato lungo la strada che porta
al Passo dello Stelvio, propone un'interessante esposizione che
presenta la complessa geologia della zona del massiccio dell'Ortles,
le specie animali che la popolano e le numerose tecniche di
adattamento all'ambiente e di sopravvivenza che hanno sviluppato per
poter fronteggiare le avverse condizioni atmosferiche che
caratterizzano i territori di alta montagna.
LA
CULTURA
Non c'è modo migliore di entrare in contatto con l'affascinante
tradizione legata alla produzione dello Stilfser, di quello di
visitare i bellissimi masi del Parco Nazionale dello Stelvio
intraprendendo un magnifico itinerario tra le meraviglie della
natura locale. In Val Venosta, ad esempio, da Cengles è possibile
percorrere un anello di sentieri che attraversano i masi Parnetzer e
Schgumser per poi far ritorno al punto di partenza, mentre seguendo
la Via dei Masi, da Stelvio si possono raggiungere i caratteristici
masi Lichtenberg. Ma non è finita, perchè attraverso un suggestivo
percorso che si snoda tra boschi e torrenti, dal centro di Silandro
si raggiunge il maso Fisolhof, dotato anche di una gustosa trattoria
ed ancora da Covelano, passando per boschi e prati, si possono
visitare i masi Barenstall, Haselhof e Wiebenhof. Da Laces, infine,
dopo una salita con la funivia, una passeggiata tra antichi ruderi e
rovine, tra una sorgente “rossa” e stretti cunicoli di minatori,
tra scoscesi pendii e profonde gole, si raggiungono i masi “estremi”
come quello di Egg. Ognuno di questi itinerari, a cui se ne
aggiungono molti altri alla volta dei numerosi masi del Parco
Nazionale dello Stelvio, regala un interessante spaccato della
civiltà contadina delle montagne dell'Alto Adige.
IN CUCINA Adatto
ad essere fuso, si accompagna gradevolmente con la polenta. Ottimo
se abbinato con lo Speck, si presta ad essere impiegato per
arricchire le tipiche zuppe di cereali delle vallate interne del
Sudtirol. Si sposa con vini di media struttura, in particolar modo
rossi, come Pinot Nero dell'Alto Adige e Schiava. Con le forme più
stagionate, è consigliabile il consumo con vini più importanti e
corposi come il locale Lagrein di Terlano.
STELVIO E DINTORNI: LE FOTO
PASSO DELLO STELVIO (R)ESTATE SUGLI SCI
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