Non solo Futurismo ma anche tutte le stagioni creative dell'artista cortonese, dagli esordi divisionisti al ritorno al Classicismo dell'ultimo periodo, sono rappresentate nella grande mostra monografica che apre i battenti oggi alla Fondazione Magnani Rocca. Si tratta di SEVERINI. L’emozione e la regola che in occasione del cinquantenario della sua morte, celebra l’intero percorso artistico di Gino Severini che rappresenta fino alla fine, proprio nella sua articolazione e nella sua inquieta ricerca di “perfezione nella contemporaneità”, una perfetta parabola di protagonista del Novecento, attratto prima dalle rotture linguistiche dell’avanguardia e successivamente concentrato sulla ricerca di un equilibrio armonico, di ispirazione classica ma non vuotamente classicista, che caratterizzerà ogni successiva stagione, da quella, più rigorosa della misura aurea negli anni Venti e Trenta a quella pittoricamente più libera ed estroversa degli anni Quaranta, alle riprese neocubiste e neofuturiste dei Cinquanta e Sessanta.
Perchè andare
Curata da Daniela Fonti e Stefano Roffi,l’esposizione prende spunto dalla presenza di due importanti opere di Severini nella collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca: la Danseuse articulée del 1915, capolavoro futurista, e la matissiana Natura morta con strumenti musicali, della prima metà degli anni quaranta, volute dal fondatore Luigi Magnani per il proprio tempio dell’Arte. Accanto a queste, vengono esposte circa cento opere, fra dipinti e lavori su carta di dimensioni importanti, fra cui alcuni studi preparatori che integrano significativamente la sequenza delle opere su tela o tavola. Sono ben venticinque le opere inedite, frutto di recenti scoperte, o mai esposte in Italia.
Da non perdere
Tra le opere presenti nel percorso espositivo segnaliamo l'olio su tela “Danseuse”, (1957-1958), la pittura su vetro “Nature morte aux trois pigeons” (1929), “La fillette au lapin” (1922) e “Zeus partorito dal sole” (1954). E poi ancora “Danse de l’Ours” (1913-1914), “Petite Fille en rouge” (1946), il celebre pastello su carta “Femme cousant”, (1907), “Natura morta con ruderi, piccione e statua”, (1931) e infine “Polichinelle avec guitarre” (1943).
SEVERINI. L’emozione e la regola
Dal 19 marzo al 3 luglio 2016
Luogo: Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma)
Info: 0521 848327
Sito:www.magnanirocca.it