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Taryn Simon, personale, Roma

A Roma la prima personale di Taryn Simon

La Gagosian Gallery presenta la prima personale di Taryn Simon in Italia, la cui apertura segue la partecipazione dell'artista alla 56esima Biennale di Venezia 

Taryn Simon
© Taryn Simon. Courtesy Gagosian Gallery
Taryn Simon - Agreement Establishing the International Islamic Trade Finance Corporation
Rimarrà visitabile fino al 24 giugno la mostra che la Gagosian Gallery dedica all'artista newyorkese Taryn Simon. Si tratta della prima personale di Simon in Italia in cui presenta la più recente serie “Paperwork and the Will of Capital.” Narratrice la cui forza si concentra nell'imprevedibilità della realtà, Simon ha basato il suo lavoro sulla ricerca producendo serie artistiche importanti quali The Innocents (2002); An American Index of the Hidden and Unfamiliar (2007); Contraband (2010); e A Living Man Declared Dead and Other Chapters I–XVIII (2008–11). Per Simon la fotografia è sempre stata il modo di veicolare concetti più ampi: in Paperwork and the Will of Capital avvicina il medium alla pittura attraverso la cura dettagliata degli aspetti estetici e formali, ed esplorando per la prima volta la scultura. 
 
Perché andare
In Paperwork and the Will of Capital  l’indagine di Simon è partita da due spunti di riflessione: le fotografie di archivio di trattati ufficiali e lo studio botanico compiuto nel 19esimo secolo da George Sinclair, contenente campioni di erba essiccata, esperimento sull'evoluzione e la sopravvivenza citato da Charles Darwin nella sua rivoluzionaria ricerca. La serie si compone di 12 sculture uniche e 36 fotografie in edizione. Le fotografie, di grande formato e colori spettacolari, non lontani dalla Pop Art, dialogano con l'opulenza della simbologia nazionale e “corporate”. Per quanto riguarda le sculture invece, sono stilizzate presse di cemento contenenti esemplari floreali preservati e la relativa documentazione che vivono in una sfera discreta e riservata. Simon esamina a modo suo accordi, trattati e decreti che hanno influenzato i sistemi del potere e dell'economia, dall'armamento nucleare alle negoziazioni sul petrolio, al commercio dei diamanti.
 
Da non perdere
Ognuna delle riproduzioni di queste composizioni floreali rappresenta un “bouquet impossibile”, un concetto nato nel diciassettesimo secolo nella raffigurazione delle nature morte olandesi parallelamente al boom economico che diede poi inizio allo sviluppo del capitalismo moderno. Mentre allora il “bouquet impossibile” era un insieme di fiori che mai sarebbero potuti sbocciare naturalmente nella stessa stagione o zona geografica, adesso, grazie alla globalizzazione commerciale, è una fantasia diventata realtà sia nelle fotografie originali che in quelle di Simon.
 
Taryn Simon. Paperwork and the Will of Capital
Fino al 24 giugno 2016
Luogo: Gagosian Gallery, Roma
Info: 06 42086498
Sito: www.gagosian.com
 
 
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