In provincia di Potenza, Pietragalla è conosciuta come il paese dei Palmenti, che altro non sono che le cantine-grotta scavate nella roccia per conservare il vino. Si possono incontrare percorrendo le strade e i vicoli del borgo medievale che si arrampicano fino al punto più alto del paese. E’ qui che il panorama è dominato dall’imponente campanile della Chiesa Madre e dalla sagoma del Palazzo Ducale, conosciuto anche come Palazzo Pipponzi, nobile famiglia i cui eredi hanno reso la dimora fruibile per l’organizzazione di eventi, visite ed ospitalità. Questo palazzo vanta una storia particolare perché è legato al brigantaggio.
Leggi anche: Acerenza, scorci romanici e leggendari misteri
Conserva, infatti, una testimonianza storica notevole legata alla vicenda di due giornate di battaglia dei cittadini pietragallesi contro i briganti. La storia narra di una colonna di circa 400 briganti che, invadendo i vicoli di Pietragalla, costrinsero parte della popolazione a rifugiarsi nel palazzo. Gli abitanti, però, resistettero tenacemente costringendo i briganti a ritirarsi. Su questo avvenimento il Console inglese, dalla vicina Tagliacozzo, scrivendo al suo paese affermò che dopo Pietragalla la banda Borjes non poté più riorganizzarsi. Sulla facciata principale si può ancora notare la lapide posta a testimoniare l’evento. Il palazzo, nel corso dei secoli, cambiò diversi proprietari, tra cui gli Orsini, i Melazzi, gli Acquaviva D’Aragona fino ai Pipponzi. Imponente per le sue dimensioni e la sua complessità architettonica, la struttura si divide in due parti: la prima che conserva i caratteri dell’antico castello costruito intorno al 1100, l’altra che costituisce l’ampliamento attuato durante la seconda metà del Quattrocento a cui si deve anche l’arricchimento delle ampie loggiate.
In Basilicata scopri la Gerusalemmme Lucana
Da notare sono i resti di una chiesa ad un unica navata all’inizio del complesso, dove ci sono ancora tracce evidenti dell’altare e il cortile con al centro una botola di una cisterna. Lungo la facciata principale spicca un ampio portico sopra il quale si trova una loggetta che si estende per quasi tutta la facciata dell’edificio, sorretta da sporgenze munite di ampi portali. Caratteristici sono anche i portali bugnati di pregevole fattura: quello di ingresso all’ala Est del Palazzo mette in comunicazione l’esterno con il borgo antico. Nella facciata posteriore si notano alcune finestre che ricordano nello stile quelle del Palazzo Ducale di Venezia, mentre all’interno della dimora sono custodite tele settecentesche e pregevoli dipinti.
Palazzo Pipponzi fa parte dell'Associazione Dimore Storiche Italiane
L'Associazione Dimore Storiche Italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l'associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.