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Lago Titicaca Perù Bolivia inquinamento

Bolivia e Perù: il lago Titicaca sta morendo

Il più grande lago dell’America latina è talmente inquinato che le specie animali autoctone stanno scomparendo

Lago Bolivia Perù
Istockphotos
Lago Titicaca
PERCHE' SE NE PARLA
E’ uno dei casi di inquinamento più allarmanti al mondo. Il Lago Titicaca, il più grande bacino dell’America Latina, situato tra Perù e Bolivia, è in una condizione tale da essere diventato un cimitero animale e vegetale. Da fonte della vita a sepolcro. Lo scorso anno, gli ambientalisti hanno denunciato la morte di migliaia di rane e anfibi. Non è raro trovare sulle sue coste carcasse di animali. I pesci risultano pieni zeppi di mercurio. Gli allarmi sono periodici, e puntano il dito contro il turismo incontrollato, le miniere nella zona circostante, le contaminazioni dovute agli insediamenti umani i cui scarichi non sono adeguati.

PERCHE' ANDARCI
1000 e una le ragioni per andarci. Si tratta di un luogo di impressionante bellezza, evocativo, un bacino di acqua dolce che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle popolazioni Inca. Tra i paesaggi mozzafiato spuntano villaggi, isolotti, abitanti il cui stile di vita è indissolubilmente legato alle acque del lago. Il Lago Titicaca è una location mitica, situata a 3.800 metri sul livello del mare e incorniciata dalla meraviglia della cordigliera Andina.

DA NON PERDERE
Le isole galleggianti sono una delle attrazioni da non perdere nella zona. Si tratta di isolotti realizzati per mano dell’uomo, un ammasso intrecciato di canne di totora – un materiale simile al bambù, sui quali sorgono capanne abitate da popolazioni di lingua Aymara. In origine, questi isolotti furono costruiti dagli Uros, ritiratisi a vivere sul lago per sfuggire alle persecuzioni degli Incas e vari altri ‘vicini’ bellicosi. Ma ad oggi la loro discendenza è scomparsa.

PERCHE' NON ANDARCI
Il turismo sta contribuendo largamente ad inquinare le acque del lago. Ristoranti e alberghi della zona sono ritenuti responsabili della contaminazione. Per non parlare dell’abuso di mezzi di trasporto inquinanti per arrivarci, e per costruire le strutture di accoglienza. Se c’è una buona ragione per non andarci, è proprio quella di contribuire a preservarlo.

COSA NON COMPRARE
I souvenir abbondano e rievocano per la tradizione artigianale del luogo. Oggetti fatti con canne e paglia intrecciata, coloratissimi tessuti filati a mano, cappelli. Evitate di comprarli nei negozi di souvenir dove sono chiaramente prodotti in serie, ma scegliete di fare acquisti dai locali. Saranno forse imperfetti, ma ricchi di significato. 
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