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Prodotti Igp Sicilia ricetta con Pesca di Leonforte

Sicilia, la Settembrina di Leonforte

La pesca Igp deve il suo sapore alla tardiva maturazione e alla tecnica di insaccamento. Viene coltivata in provincia di Enna su una superficie di circa 200 Ha

frutti estivi, pesche
iStock
 Pesche
Prodotto di nicchia siciliano, la Pesca di Leonforte Igp presenta caratteristiche organolettiche speciali e colori e sapori inconfondibili decisamente apprezzati negli ultimi 30 anni. La pesca tardiva di Leonforte, denominata la Settembrina, viene coltivata in provincia di Enna su una superficie di circa 200 Ha. L’estensione non eccessiva, contrariamente a quanto si possa pensare, è uno dei punti di forza della produzione.
 
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LA TRADIZIONE Le condizioni ambientali e climatiche di Leonforte fecero da subito della pesca un prodotto pregiato, in quanto maturava in un periodo in cui le altre cessavano di essere sul mercato. 
I primi pescheti nascono a Leonforte negli anni Cinquanta sui terreni argillosi della Contrada Noce, ma dopo appena quattro anni la coltivazione venne abbandonata a causa della mosca mediterranea. Il rimedio arriva qualche anno dopo: il sacchetto di carta pergamenata in cui vengono avvolti i frutti 120-150 giorni prima della completa maturazione, protegge le pesche da parassiti e intemperie ed evita l’uso eccessivo di concimi di origine industriale. La pratica si diffuse rapidamente facendo “rinascere” la storia della pesca di Leonforte. A guadagnarne è il gusto, ma anche il profumo, l’aroma e la consistenza della polpa che rendono questo frutto praticamente ”unico”.
 
LA DENOMINAZIONE Nel 1996, due Cooperative peschicole presenti nel territorio hanno costituito il Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte. Il Consorzio si propone di promuovere, tutelare, valorizzare, sviluppare e razionalizzare la produzione del prodotto peschicolo degli associati, con l’obiettivo di migliorarne le condizione economiche e sociali. Grazie all’intenso lavoro di chi lo ha guidato, il Consorzio di Tutela della Pesca di Leonforte, ha ottenuto, nel 2010 il riconoscimento dell’Identificazione Geografica Protetta (IGP). Inoltre al Consorzio, nel 2013,è stato riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il compito di tutelare e valorizzare il marchio “PESCA DI LEONFORTE IGP”.
 
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LE CARATTERISTICHE Varietà locali che maturano a settembre, ottobre, addirittura a novembre. I frutti non sono molto appariscenti; maturando tardi e nel sacchetto, diventano al massimo di colore giallo intenso con leggere striature rosse, ma sono sempre profumatissime, con una polpa gialla, soda e dolce. La buccia cambia leggermente colore a seconda della varietà e dell’epoca di raccolta. La Pesca di Leonforte IGP presenta forma globosa e polpa aderente al nocciolo. L’ecotipo Bianco di Leonforte presenta buccia di colore bianco con striature rosse non sempre evidenti e polpa bianca. L’ecotipo Giallone di Leonforte presenta buccia di colore giallo con striature rosse non sempre evidenti e polpa gialla.
 
LA PRODUZIONE la Pesca di Leonforte IGP si coltiva nella zona centrale della Sicilia, in un territorio non contaminato da rifiuti e scarti industriali. Nel territorio di Leonforte si ha la più significativa produzione, ma anche ad Assoro, Agira, Enna, Calascibetta. Il territorio della Sicilia centrale è molto vario, infatti si trova in un susseguirsi di rilievi e vallate con aree pianeggianti alternate a colline compresi tra i 200 e i 1000 m sul livello del mare. La coltivazione può essere condotta con metodo convenzionale, integrato o biologico. Le forme di allevamento ammesse sono quelle “a vaso semplice”, “vasetto ritardato”, “tatura trellis”, “Y trasversale” e “fusetto”, che garantiscono la corretta esposizione ai raggi solari e agevolano le operazioni colturali.
 
LA CULTURA Dall’invenzione del sacchetto protettivo, la consuetudine non si è più persa. Un incremento “serio” delle superfici coltivate a pesco si ebbe alla fine degli anni Sessanta e agli inizi degli anni Settanta, quando altri imprenditori seguirono la strada tracciata dai pionieri impiantando (ora in coltura specializzata) i frutteti. Dagli anni Settanta la Pesca di Leonforte rappresenta un motore importante per l’economia locale di quest’area della Sicilia. A questo prodotto è dedicata una Sagra annuale che si tiene ogni prima domenica di ottobre.
 
IN CUCINA La Pesca di Leonforte IGP, raggiunto il giusto grado di maturazione, può essere conservata in frigorifero per qualche giorno. Se non ancora matura, può essere mantenuta a temperatura ambiente, in un sacchetto di carta, per 2-3 giorni circa, fino a completa maturazione. Queste pesche possono essere gustate fresche in ogni momento della giornata oppure sciroppate, ma anche come ingrediente di dolci, gelati e macedonie. Da provare anche con la carne, soprattutto quella di maiale con cui genera un piacevole contrasto agrodolce.
 
 
LA RICETTA Filetto di maialino alle pesche di Leonforte e mandorle. Ingredienti:1 filetto di maiale da 300g; 1 manciata di mandorle pelate intere; 2 cucchiai di aceto di mele; 40g di burro; 1 spruzzata di brandy; 2 pesche di Leonforte; farina q.b.; fiori di timo fresco; olio, sale e pepe q.b. Tostare le mandorle pelate in forno per 10’ a 180°. Infarinare il filetto di maiale e rosolarlo in una casseruola di ghisa con olio, sfumarlo con il brandy, unire gli spicchietti di pesca e continuare la cottura per 5’ girando gli spicchietti ogni tanto per “lucidarli”. Contemporaneamente rosolare i dadini di un’altra pesca in padella con del burro, sfumare con l’aceto di mele e cuocerle per 10’; frullarle a cottura ultimata per ottenere una salsa omogenea. Prelevare il filetto dalla casseruola e se necessario, per restituirgli croccantezza infornarlo per 3’ sotto al grill a 200°. Servirlo con gli spicchietti di pesca sormontandoli sopra e con la salsa alle pesche come base. Guarnire qui e lì con fiori di timo e mandorle tostate. (Azzurra Drago e Sandro Rossino).
 
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IL TERRITORIO Comune della Provincia di Enna, ancora oggi Leonforte a riesce a mantenere intatto il fascino dell’antico agglomerato rurale. Grazie alla sua posizione baricentrica, è facilmente raggiungibile anche da Catania e Palermo. Leonforte nasce nei primi del seicento come borgo rurale, sotto la dinastia della famiglia Branciforti. Percorrendo le sue stradine, parecchie delle quali pavimentate ancora in pietra, si incontrano file di casette con intere facciate di pietra intagliata, balconi in ferro battuto, antichi porticati, sottopassaggi ad arco, naturalmente, in una atmosfera tranquilla. Tutto questo è nel centro storico dove ritroviamo gli elementi tipici del primo barocco settecentesco, stile che è presente, uniformemente, in tutta la struttura urbana. Dopo una rapida ascesa al Monte Cernigliere si giunge nello spiazzale che ospita la piccola chiesetta di Croce Santa. E’ il punto più alto di Leonforte da cui godere di un bellissimo panorama in cui spicca palazzo Branciforti.VISITA LEONFORTE: VAI ALLA SCHEDA
 
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