Nel Lazio, da sempre, la Sagra della Polenta è organizzata in concomitanza con la festa di San Sebastiano e rappresenta l’occasione per una scampagnata invernale a Villa Santo Stefano, in provincia di Frosisone.
Era il 1643 quando per la prima volta a Villa Santo Stefano in Ciociaria, per l'occasione della festa di San Sebastiano, prese il via l'antico rito dedicato allo "Sfamo del popolo" che consisteva nell'offerta di un piatto caldo di polenta alla popolazione. Questa manifestazione rappresenta ancora oggi, come allora, un momento di aggregazione e riscoperta delle proprie tradizioni e della buona cucina per la comunità di Villa Santo Stefano, piccolo paese ciociaro immerso nella ridente e verdeggiante collina che si affaccia sulla valle dell’Amaseno.
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Da sempre, la Sagra della Polenta con salsicce, una tradizione lunga quarantuno anni... è organizzata in concomitanza con la festa di San Sebastiano, e rappresenta l’occasione per una scampagnata invernale a Villa S. Stefano, in provincia di Frosisone.
La polenta, tipico piatto povero e di facile preparazione, ha rappresentato per lunghi periodi l'unico piatto disponibile. La tradizione della Sagra della Polenta a Villa S. Stefano racconta storie antiche e mostra le profonde radici del popolo ciociaro. La particolarità della Sagra della Polenta è la sua capacità di mettere a tavola insieme ogni tipo di generazione, dalle più lontane a quelle più giovani. La Pro Loco decise di organizzare la prima Polentata con salsicce di San Sebastiano il 19 gennaio 1975, allo scopo di coltivare la memoria della cultura contadina ormai quasi perduta.
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La sagra ha una storia di 40 edizioni durante le quali si sono avvicendati alcune generazioni di volontari del paese divenendo anch'essa, come la polenta, patrimonio storico di Villa S. Stefano. L'appuntamento per la 41° edizione è per domenica 24 gennaio 2016 a pranzo , quando si potrà gustare ottima polenta con ragù di carne di maiale e salsiccia, il tutto innaffiato con ottimo vino rosso locale.
Non mancheranno mercatini espositori artigianali, la tradizionale benedizione parrocchiale e l’estrazione della lotteria a chiusura dell’evento. Tutti lavati e vestiti alle 8.30 di mattina, si parte con la tradizionale accensione del fuoco in piazza, per accogliere la grande pentola di cottura della polenta.
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Alle 9.30 si attenderà con ansia l’arrivo delle abili massaie che prepareranno il sugo da accompagnare alla polenta. E sotto il severo controllo del mastro polentaio, si inizierà a cuocere la “bella bionda”, con un tempo di cottura di due ore circa. Nell’attesa del piatto fumante, è possibile seguire la sfilata per le vie del borgo del gruppo folcloristico locale, che si esibirà in canti e balli popolari.