Gli amanti della buona cucina, nella zona dell'altopiano di Lamon, terra dalla lunga storia e dai paesaggi da sogno, troveranno soltanto l'imbarazzo della scelta di gustose ricette, specialità tradizionali e prodotti tipici tutti da assaggiare tra i quali si annoverano le differenti varietà dell'ottimo Fagiolo di Lamon e della Vallata Bellunese che prende il nome dalla zona di origine dove ha trovato le condizioni pedoclimatiche ideali per sviluppare caratteristiche di eccellenza.
LA TRADIZIONE
Chiamato “carne dei poveri” il fagiolo è stato per secoli l'ingrediente principale della cucina popolare. E da queste parti non c'è da meravigliarsene perchè sin da quando il legume è stato introdotto nel Bellunese dall'umanista Piero Valeriano nel XVI secolo, le caratteristiche del territorio di Lamon e Sovramonte si sono rivelate ideali per la sua crescita. Ed infatti i fagioli, qui, hanno sviluppato caratteristiche uniche dovute in particolar modo all'elevata presenza di potassio nel terreno che contribuisce a rendere la buccia fina, particolarmente solubile e più facilmente degradabile durante la cottura, e alla notevole escursione termica tra giorno e notte che provoca un continuo ricambio di aria ed ostacola la formazione delle nebbia garantendo, così, condizioni di umidità ottimali.
LA DENOMINAZIONE
Dal 1996 il Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese ha meritato l'attribuzione del prestigioso marchio IGP. Il Consorzio, costituito nel 1993, vigila sulla produzione e sulla qualità del prodotto salvaguardandone e garantendone l'eccellenza.
LE CARATTERISTICHE
Alla denominazione Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese sono riconducibili le 4 varietà “spagnolit”, “spagnol”, “calonega” e “canalino”. Lo Spagnolit, il più apprezzato per delicatezza del gusto e impercettibilità della buccia, si distingue per la forma piuttosto tondeggiante e la superficie attraversata da brillanti striature su fondo color crema. Lo Spagnol è, invece, di forma ovoidale, presenta una buccia sottile e striature color rosso vino. Il Calonega, invece, è di forma schiacciata e sfoggia vivide striature di colore rosso su fondo crema mentre il Canalino, infine, ha una buccia particolarmente consistente e si distingue per le striature di colore scuro che variano dal rosso cupo al nero.
LA PRODUZIONE
Le tecniche di produzione contribuiscono notevolmente al prestigio di questo legume. La coltivazione segue, infatti, i dettami di un rigido Disciplinare che impone l'adozione di metodi ecologici, un'accurata selezione ed una paziente lavorazione. La coltivazione, di cui da sempre si occupano le stesse famiglie, è limitata alla zona dell'altopiano di Lamon e Sovramonte.
LA CULTURA
Ogni anno, alla fine di settembre, una festa celebra il gustoso Fagiolo di Lamon. Durante la manifestazione se ne potranno conoscere le diverse varietà ed i loro molteplici utilizzi in cucina, assaggiare le migliori ricette con essi preparate, e scoprire tutti i migliori prodotti agricoli ed artigianali della tradizione locale.
IN CUCINA
Protagonisti della tradizione gastronomica lamonese, i fagioli arricchiscono numerose ricette locali tutte da provare. Da non perdere, ad esempio, le tipiche “cartufole e fasoi” (patate con i fagioli), i “fasoi co la zeloa” (fagioli con la cipolla), l'ottimo passato di fagioli, chiamato “menestrin”, e il “pendolon”, anch'esso a base di patate e fagioli.
PRODOTTI TIPICI E RICETTE DAL GUSTO ITALIANO
La ricetta: Pendolon. Ingredienti: kg 1 di fagioli di Lamon lessati, kg 3 di patate, 1 cipolla piccola, g 100 di pancetta tagliata a dadini, g 30 di burro, lardo o pancetta, sale e pepe.
Lessare le patate. A parte preparare un soffritto di cipolla e lardo (o pancetta). Mescolare le patate e i fagioli in un paiolo ed aggiungere il sugo del soffritto aggiustando con del sale. Rimestare il tutto per dieci minuti circa fino a raggiungere una consistenza soda. Quindi rovesciare in un tagliere. Il piatto può essere consumato sia caldo che freddo. (fagiolodilamon.it)
IL TERRITORIO
Si erge solitario alle soglie delle Dolomiti l'affascinante altopiano di Lamon, un territorio particolare e ricco di bellezze sia storiche che paesaggistiche che la natura ha voluto incorniciare delimitandolo ad est con la profonda incisione del Torrente Cismon, e tutto intorno con una suggestiva catena di rilievi montuosi e collinari che lo separano dalla zona del Tesino e della Valsugana e lo rendono, a tratti, quasi inaccessibile.
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