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Sperlinga: il borgo siciliano che nasce dalle rocce

Con il magnifico castello rupestre, considerato tra i più belli della regione, il borgo incanta e seduce con le sue atmosfere a metà strada tra passato e presente

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Courtesy of ©Morgantia07/Wikipedia Pubblico Dominio
Una veduta del castello rupestre
Un perfetta fusione tra uomo e natura. Un castello che, come per magia, esce fuori dalla roccia fondendosi con essa. Così si presenta agli occhi dei visitatori il sorprendente borgo siciliano di Sperlinga, in provincia di Enna. Un romantico e pittoresco alternarsi di pietra e di costruzioni che si adagia all'ombra dell'antica rocca scavata nel tufo. Un cornice ideale per una piccola fuga di coppia in un luogo in cui la perfetta simbiosi tra le opere dell'uomo e quelle della natura sembra quasi aver fermato il tempo. Un tempo lontanissimo che risale all'epoca dei Siculi che, a partire dal XII secolo a.C. si sono fatti strada nella roccia ricavandone rifugi e abitazioni rupestri che, nel Medioevo, si sono trasformati in un maniero. Un suggestivo castello che in parte si insinua nel tufo, ed in parte emerge da esso. Non a caso quello di Sperlinga è considerato un dei castelli rupestri più affascinanti di tutta la Sicilia.

Proprio al centro dell'isola, tra i Nebrodi e le Madonie, il borgo di Sperlinga racconta una storia lunghissima ed invita i suoi visitatori a perdersi a cavallo tra presente e passato esplorando i diversi ambienti del castello che nascono dalla roccia e si fondono con essa. Oltrepassato quello che, un tempo, doveva essere il ponte levatoio, si rimane colpiti dal susseguirsi dei differenti ambienti ricavati direttamente dal tufo che diventa scuderia, officina per la lavorazione dei metalli, serbatoio per l'acqua, magazzino per le derrate e persino carcere. Di particolare fascino la sala di forma circolare adornata da una serie di dodici nicchie scavate nella parete posizionate a distanza crescente l'una dall'altra. La funzione di questo ambiente resta ancora oggi abbastanza misteriosa. Se alcuni studiosi ipotizzano, infatti, che si trattasse di un luogo adibito al culto, altri sostengono che la grotta potesse, invece, custodire un rudimentale sistema di misurazione del tempo. Salendo, infine, la scalinata che appare quasi incisa nella roccia, si raggiunge la torre, dalle cui merlature si gode di una vista mozzafiato su tutto il territorio.

Ma ciò che, probabilmente, colpisce di più del maniero rupestre di Sperlinga è il suo fianco traforato che si affaccia sul borgo. Sulla parete rocciosa da cui emerge, infatti, è possibile scorgere 50 grotte artificiali ricavate in epoche remote che ospitano delle piccole abitazioni di una o due stanze, alcune delle quali sono state acquistate dal Comune che ne ha ricavato un Museo Etnografico. Ai piedi del castello, la chiesa della Mercede custodisce, invece, un pregiato crocifisso ligneo che, un tempo, apparteneva alla chiesa del castello. Ma il borgo vanta altri due magnifici edifici religiosi che meritano, certamente, una visita: la chiesa Madre e la seicentesca chiesa di Sant'Anna, annessa ad un convento di Agostiniani. E per concludere in bellezza un weekend dalle suggestioni uniche, vale la pena concedersi una gita alla scoperta dei dintorni del borgo, un trionfo di grotte, spleonche e cavità naturali dal fascino sorprendente.

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