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L'Albero dell'Amore a Lucignano

In Toscana uno dei più affascinanti esempi di urbanistica medievale conserva gelosamente l'Albero dell'Amore.

Lucignano, Toscana medievale
Courtesy of©Studio-Annika/iStock
Lucignano, Toscana medievale
Piccolo è bello: l’Italia dei borghi rappresenta quell’asso della manica da sfoggiare quando l’amore è nell’aria. In Toscana, regione tutta da amare, gli innamorati possono lasciarsi emozionare, tra storia e leggenda da un piccolo gioiello medievale, Lucignano, un borgo della Valdichiana sito a metà strada fra Siena ed Arezzo là dove sventola la prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Qui ci si sente avvolti da una dimensione intima, dove godersi, lentamente, il fascino delle piccole cose, il trascorrere lento del tempo passeggiando, dolcemente, nell’intricato labirinto di una realtà senza tempo, strade dalla forma ellittica che ha saputo conservare un'immagine tranquilla e serena.

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Per gli appassionati cinefili il primo sguardo sarà come un flash, un dejà vu in quanto, le sue mura, hanno fatto da scenografia alle riprese della pellicola di Abbas Kiarostami con un’eccezionale Juliette Binoche che regala interessanti scorci sulle bellezze architettoniche di epoca medievale che caratterizzano quella porzione che, un tempo, era popolata da famiglie più umili con costruzioni semplici e dalle piccole dimensioni mentre, si cambia registro accedendo alla "via ricca", il nido della nobiltà, caratterizzata a raffinati edifici in stile rinascimentale.

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Le coppie troveranno in questa deliziosa realtà un’isola felice in quanto, proprio qui, custodito in una teca di cristallo tra le mura del Museo Comunale, in quel di in Piazza del Tribunale, là dove, al centro della Sala delle Udienze, si trova il famoso l'Albero dell'Amore, conosciuto anche come Albero della vita o albero d'oro, un capolavoro d'arte orafa gotica realizzato da Ugolino da Vieri e Gabriello D'Antonio con corallo, smalti e cristalli, un portafortuna che suggella le promesse d’amore di tutti gli innamorati tanto che, tra gli sposi aretini, è tradizione promettersi fedeltà davanti al reliquiario. Superstizioni o verità? L’iniziativa è volta ad unire l’utile al dilettevole ovvero promuovere il patrimonio artistico, culturale e naturale e, allo stesso tempo, celebrare il giorno dedicato all’amore.

Ogni occasione è quella giusta per lasciarsi prendere dalla voglia di sfidare la dea bendata e portarsi a casa energia positiva; sono però particolarmente due i periodi più romantici la prima domenica di settembre quando ha luogo “La Festa degli Sposi” mentre, in occasione del San Valentino è la volta di “Segni d’Amore” una manifestazione che, dal 2002, è cresciuta di anno in anno insieme alla leggenda d’amore che accompagna l’Albero D’Oro.

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Si tratta di un momento particolarmente sentito e permetterà di vivere l’intera giornata rigorosamente in due, concedendosi “La Cena degli Innamorati” presso i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa e hanno messo a punto un menù ad hoc per una cena “intima” a lume di candela. Mangiare in Toscana è uno dei passatempi prediletti: ambiente raccolto dal sapore vintage all’Oste Matto (Via Circonvallazione 7/b, Tel. 0575 836958) molto quotato in quanto serve in tavola prodotti prevalentemente a km 0 presentando le pietanze della tradizione toscana in chiave moderna. La creatività in cucina è tutto, lo sanno bene presso Il Goccino (?Via Matteotti, 88/90?, ?52046?, Tel. 0575 836707, www.ilgoccino.it), un ristorante che, oltre a portare in tavola la freschezza della terra, destina spazi all'esposizione di opere di diversi artisti contemporanei.

 
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