Sembra quasi una creazione di cake design. Una casa di panna e marzapane, come se Hansel e Gretel fossero stati catapultati nella Serenissima e la strega fosse una veneziana doc. Venezia non manca certo di edifici meravigliosi, dall’architettura e le decorazioni che sembrano uscite da un libro di fiabe dal sapore gotico. Ma molti sono i tesori nascosti, le ‘chicche’ che solo i beninformati conoscono. E che pochi andranno a visitare. La Scala del Bovolo è una di queste, una delle perle nascoste della città lagunare, riaperta al pubblico quest’anno dopo un periodo di restauro.
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Il suo nome completo è Scala Contarini del Bovolo, ed è la scala a chiocciola più famosa di Venezia, adiacente al palazzo che le dà il nome. Palazzo Contarini del Bovolo è un magnifico esempio di architettura gotica veneziana, e si trova nel sestiere San Marco, in pieno centro turistico. Eppure bisogna cercarlo per trovarlo, perché difficilmente ci si passa davanti trattandosi di un edificio incastonato in un vicolo cieco. Oltretutto, la facciata esterna sul rio San Luca ha un aspetto semplice, elegante ma non particolarmente peculiare. E’ quella che affaccia sul cortile interno, noto come Corte del Maltese, a presentarsi in tutta la sua magia.
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Realizzato tra il trecento e il quattrocento, al Palazzo dei Contarini venne aggiunta la scala solo in un secondo momento, che fu chiamata ‘del bovolo’ per la forma a spirale – la chiocciola era chiamata appunto ‘bovolo’ in veneziano. Non era strano per l’epoca realizzare scale elicoidali, ma quello che rende unica la scala del Palazzo Contarini è la struttura e la dimensione di questa. Alta 26 metri, con un diametro di 4.7, si compone di mattoni e pietra d’Istria, ed è formata da logge e archi in tutta la sua altezza. Gli 80 gradini monolitici si salgono in senso antiorario, e portano ad un belvedere a cupola che offre una vista meravigliosa sui tetti della città. Gli archi e le colonne che ne percorrono tutta la lunghezza conferiscono alla scala un aspetto peculiare, in cui alcuni esperti vedono una sorta di anello di congiunzione tra il periodo gotico e il Rinascimento.
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