
Quattro passi nel borgo
Una passeggiata per andare alla scoperta di Rango incomincia con un’ampia salita che conduce il visitatore nel cuore del borgo, mentre avanza tra loggiati e residenze d’epoca, bifore rinascimentali e meridiane antiche. Era qui, in questo contesto sospeso nel tempo, che pastori, mercanti, pellegrini e viaggiatori si fermavano prima di attraversare i monti. Le caratteristiche case rurali, ampie e solide, erano impreziosite da portali raffinati a contrastare le dure linee delle strutture. Sotto lo stesso tetto alloggiavano uomini e animali in quanto le stalle spesso costituivano l’ambiente più caldo ed ospitale che si trasformavano in un vero e proprio luogo di aggregazione sociale con le donne che filavano la lana facendosi compagnia, i bambini che venivano intrattenuti con la lettura delle fiabe o l’organizzazione di piccoli spettacoli. La piazza principale appare come un piccolo dipinto, incorniciato da finestre e graziosi balconi decorati con fiori e pannocchie, come si può vedere nella foto sotto.

Al centro della piazza di trova una grande fontana in granito che una volta fungeva da abbeveratoio per le greggi. Nel territorio del comune sparso c’è da vedere anche il villaggio di Balbido, conosciuto come il paese dipinto, con i suoi murales che raccontano momenti di vita contadina, antiche leggende e vecchi mestieri. Nel vicino quartiere di Santa Croce si trova la chiesa omonima, un edificio sacro in stile rinascimentale. Vale la pena una visita anche il Museo della Scuola, che ospita una collezione inedita e molto originale dove sono conservati gli oggetti e il materiale didattico della prima metà del Novecento, utilizzati nelle scuole dei dintorni: si possono ammirare quindi arredi, sussidi e tabelloni didattici, libri di testo, pagelle, quaderni, documenti, penne e pennini, tutto ciò che può testimoniare il vissuto nei banchi della scuola del passato, come mostra la foto sotto.

I prodotti tipici della zona
Decisi e gustosi sono i sapori tipici di Rango, con un prodotto principe su tutti, la noce. Proprio le noci, infatti, vengono coltivate nel borgo sin dal Cinquecento, e sono caratterizzate dal guscio sottile che si rompe facilmente, dalle piccole dimensioni e dal sapore leggermente speziato. Nella seconda metà di settembre si inizia la raccolta delle noci, che qui viene eseguita ancora a mano con le tecniche antiche. Dalle prelibate noci di Rango derivano anche gli altri prodotti che costituiscono la cucina tipica del luogo come torte, pane, liquore nocino e il salame alle noci. Nella zona della vallata si assapora la ciuiga, un insaccato particolarmente saporito di origine contadina a base di carne di maiale e rape cotte, oggi diventato presidio Slow Food. Da provare anche i formaggi di malga tra cui la Spressa delle Giudicarie Dop (nella foto sotto), la luganiga di lavorazione artigianale, le saporite patate di montagna, e ancora polenta, speck, strudel. Ma Rango fa anche parte della Strada del Vino e dei Sapori dal Logo di Garda alle Dolomiti del Brenta, un vero e proprio viaggio alla scoperta delle varie facce del Trentino sud occidentale grazie al quale si possono scoprire in un solo percorso i diversi microclimi del territorio, dal piacevole clima mediterraneo del Lago di Garda al suggestivo paesaggio alpino delle Dolomiti di Brenta. Il tutto circondato da siti termali, come le Terme di Comano e le Terme della Val Rendena, ammirando castelli fiabeschi, chiesette antiche e originali villaggi su palafitte. Tutte meravigliose attrazioni che si possono perlustrare a piedi, in bici o a cavallo. I vini che nascono lungo la Strada del Vino e dei Sapori dal Lago di Garda alle Dolomiti di Brenta sono il Nosiola e il Vino Santo Trentino DOC.
