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Pavia monumenti top da visitare Palazzo del Broletto

A Pavia il palazzo più antico della Lombardia

Palazzo Broletto è stato costruito nel 1100 su commissione del Vescovo San Damiano per farne la sede vescovile ma si è trasformato nel tempo

Palazzo del Broletto
©Di RicciSpeziari Photographer: Riccardo Speziarii - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons
Pavia, Palazzo del Broletto
Conosciuta soprattutto per la splendida Certosa fondata nel 1396 e considerata uno dei monumenti più importanti del Rinascimento, Pavia ospita diversi altre attrazioni che vale la pena scoprire. Non solo la Cattedrale che annovera tra i suoi architetti Leonardo da Vinci e Bramante, la Basilica di San Michele che ha visto l’incoronazione di Federico Barbarossa o la Chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro, riccamente decorata. Spiccano anche il Castello Visconteo, il Museo Civico, la prestigiosa Università e, tra splendide piazze e vie, diversi palazzi tra cui il Broletto, che si trova a pochi  minuti da Piazza della Vittoria.

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L’edificio era la sede storica delle riunioni municipali durante il periodo che va dall’XI al XVI secolo, e venne man mano ampliato per rispondere alle esigenze sempre maggiori dell’istituzione comunale. Risale al XII secolo e tradizione vuole che sia stato eretto per volontà del vescovo San Damiano che lo elesse a sede vescovile: è stato costruito su un’aria che ospitava resti di insediamenti romani, come testimoniano alcune pavimentazioni rinvenute durante gli scavi. Il basamento, con un portico sorretto da arcate a sesto acuto, è la parte più antica della struttura; quella superiore è invece in stile rinascimentale ed ospita una loggia a doppio ordine sulla quale si apre la sale che veniva utilizzata per le adunanze, ovvero il brolo, la corte, che ha dato il nome al palazzo: tutto secondo la tipica soluzione dei palazzi pubblici.

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Fino al 1875 il Broletto era sede del Municipio, in quell'anno si intraprendono i lavori al lato est e piazza Cavagneria per la Scuola Normale, che comportano l'apertura di finestroni centinati non regolamentari e la demolizione della scala esterna che raccordava il cortile con la piazza e di diverse sporgenze. L’ala meridionale oggi è sede di varie istituzioni culturali cittadine e di uno spazio per le arti contemporanee mente la parte nord, che affaccia sulla Piazza Grande, è caratterizzata dalla loggia cinquecentesca che dà diretto accesso al salone affrescato. L’orologio posizionato sulla facciata risale al 1872 mentre sulla finestra in alto a destra si può ammirare la Madonna di Piazza Grande del 1604. Una preziosa lapide del 1198, oggi conservata nel Museo Civico, ci tramanda i nomi dei consoli che fecero costruire l'opera e dell'architetto che diresse i lavori, ovvero Bogia de Gargano.
 
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