Visitare una città bellissima di per se è già un’esperienza affascinante, se poi si sceglie un periodo in cui viene celebrato il suo Santo Patrono allora acquista un valore aggiunto che rende il soggiorno ancora più prezioso. E’ il caso di Ragusa, che dal 30 maggio al 1 giugno si veste a festa per San Giorgio, le cui tradizionali celebrazioni portano a scoprire le colorate luminarie, le tre processioni e le bande musicali che conferiscono alle piazze e alle antiche vie un’atmosfera magica. Ecco quindi che Ragusa Ibla si prepara ad accogliere devoti, curiosi e partecipanti con un ricco programma in cui sono previsti numerosi ed intensi momenti religiosi in cui si venera il santo martire e a cui si affiancano iniziative di altro genere come gare sportive e concerti. Il momento più intenso dei festeggiamenti è quello conclusivo, con lo spettacolo pirotecnico e musicale sulla scenografia scalinata del Duomo.
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Al di là dei riti che tutti conoscono, ci sono da sapere diverse curiosità legate a questo avvenimento. Ad esempio che a Ragusa Ibla, dai balconi di Palazzo Arezzo che si affacciano su Piazza Duomo e Corso XXV aprile si gode una prospettiva unica e privilegiata; per questo motivo in occasione della festa di San Giorgio il proprietario, ogni anno, apre i saloni del Palazzo agli amici che vogliono assistere ai festeggiamenti. Quest’anno, poi, gli ospiti possono essere coinvolti nelle usanze che caratterizzano la processione come l'ovazione dei fedeli alla "ballata ri San Giorgi", contribuire al lancio di petali di rose dai balconi durante il passaggio della statua del Santo e della "Santa Cascia" e ammirare lo spettacolo pirotecnico prima del rientro del simulacro nel Duomo, oltre che partecipare ad una visita guidata del Palazzo e ad un rinfresco a base di prodotti tipici e vino siciliano. In tempi antichi la festa di San Giorgio aveva due momenti singolari, il volo della mongolfiera e la processione figurata: una scenografica mongolfiera con la croce curvata del Santo si innalzava dal colle in cui ora si trova il Distretto Militare e la processione dei fedeli era preceduta dalla “processione figurata” composta da tantissimi personaggi in costume rappresentanti simboli religiosi e cittadini seguiti da carri che raffiguravano le scene del martirio del Santo.
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E’ bene sapere che solo il pomeriggio della domenica è possibile ammirare il portone principale della chiesa, costituito da sei riquadri scolpiti nel legno che raffigurano episodi del martirio di San Giorgio, pregiata opera dell'intagliatore palermitano Vincenzo Fiorello, che li realizzò nel 1793. Durante tutto l’anno il delicato e prezioso portone è coperto infatti da un ulteriore rivestimento in legno di colore verde, per proteggerlo dagli agenti atmosferici o dalle intemperie. Il capoluogo della provincia iblea è particolare per avere due centri storici, ognuno con le sue peculiarità: questo in seguito al tragico terremoto del 1693 in seguito al quale rinacque in tutto il suo splendore nella doppia veste di Ragusa Superiore, costruita ex novo, e Ragusa Ibla, riedificata sulle rovine della vecchia città medievale. La prima ospita mirabili esempi di architettura barocca come la Cattedrale di San Giovanni Battista, Palazzo Schininà di Sant’Elia, Palazzo Bertini e Palazzo Zacco, mentre Ragusa Ibla, adagiata su diverse colline con un susseguirsi continuo di palazzi nobiliari, conventi e chiese fra le quali spicca il maestoso Duomo di San Giorgio, è uno scrigno unico dove poter ammirare meraviglie come i palazzi Cosentini, Battaglia, La Rocca, Sortino-Trono, Nicastro e ancora chiese come quella di Santa Maria dell’Itria, delle Santissime Anime del Purgatorio, di San Giuseppe, di San Vincenzo Ferreri, di Santa Maria delle Scale.
Per il soggiorno Ragusa Ospitalità Diffusa è la nuova espressione di viaggio che il capoluogo ibleo vuole offrire a chiunque voglia ammirare le sue bellezze architettoniche, dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2002 insieme alle altre sette città del Val di Noto, grazie allo splendido barocco del quale sono mirabili esempi costruttivi.
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