Tra vicoli stretti e spiagge bianche, Ostuni è una delle mete predilette nel territorio pugliese. Ma vale la pena una visita non solo durante la stagione balneare, perché le attrattive sono anche culturali ed artistiche: il centro storico, infatti, caratterizzato dalle case in calce bianca e dal groviglio di stradine tortuose, è un susseguirsi di piazzette, vicoli e cortili. Tra gli edifici più importanti piccano la Cattedrale, con il suo splendido rosone tra i più grandi del mondo, la maestosa chiesa di San Giacomo in Compostella, espressione dell’arte gotica che si caratterizza per l’arco suddiviso in formelle raffiguranti piante, fiori ed animali, e il Palazzo Vescovile.
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Fuori dall’antica cinta muraria si trova anche una piccola chiesetta dedicata allo Spirito Santo che vale la pena scoprire nel dettaglio. Il portale è un autentico gioiello della scultura decorativa del Rinascimento: si presenta con i bassorilievi della lunetta che ammira la Vergine stesa sul letto e circondata dai Dodici Apostoli che pregano aspettando l’Ascesa della Madonna. Sul timpano a forma triangolare che sovrasta la lunetta è raffigurata la Madonna circondata da tanti piccoli volti. Agli angoli si svolge l’Annunciazione sullo spigolo a sinistra si nota un angelo con il giglio in mano mentre su quello opposto c’è la Madonna inginocchiata in segno di ringraziamento. Quello che rende il portale una pregevole opera d’arte, oltre alla raffigurazione scultorea, è la serie di motivi floreali che avvolgono ogni dettaglio.
Il prospetto della facciata è chiuso dalle due lesene laterali e termina in alto con un timpano spezzato. Sulla cuspide si legge il millesimo “1637”: l’anno fa riferimento alla conclusione dei lavori voluti all'inizio del XVII secolo dal vescovo Vincenzo Meligne, che fa apporre la sua arme araldica. L’originale struttura seicentesca non è conservata all’interno poiché durante il Novecento la chiesa è stata soggetta a due restauri, ma conserva comunque alcune opere di particolare rilievo come la tela di Jacopo da San Vito raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Gioacchino, Anna ed Elisabetta, una statua lignea seicentesca di Sant'Oronzo e la statua vestita della Madonna del Buon Consiglio.
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Il prospetto della facciata è chiuso dalle due lesene laterali e termina in alto con un timpano spezzato. Sulla cuspide si legge il millesimo “1637”: l’anno fa riferimento alla conclusione dei lavori voluti all'inizio del XVII secolo dal vescovo Vincenzo Meligne, che fa apporre la sua arme araldica. L’originale struttura seicentesca non è conservata all’interno poiché durante il Novecento la chiesa è stata soggetta a due restauri, ma conserva comunque alcune opere di particolare rilievo come la tela di Jacopo da San Vito raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Gioacchino, Anna ed Elisabetta, una statua lignea seicentesca di Sant'Oronzo e la statua vestita della Madonna del Buon Consiglio.
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