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Praga museo della magia e dell'alchimia

Praga, nel museo della magia e dell'alchimia

La capitale ceca è la culla delle scienze occulte, e un museo le racconta

Praga by night
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Praga
Praga è nota nel mondo come una città magica: culla di alchimia ed esoterismo, vertice del Triangolo della Magia Bianca (assieme a Torino e Lione), la capitale ceca è un luogo ricchissimo di leggende, ma anche di personaggi in carne e ossa che qui hanno vissuto con l’intento di trovare la pietra filosofale, l’elisir di lunga vita e studiare le forze occulte. E se in ogni angolo della città vi sono simboli, luoghi emblematici, reminiscenze più o meno esplicite di quando gli alchimisti soggiornavano tra i suoi vicoli, oggi c’è anche un museo pronto a spiegare questo aspetto peculiare della città. Si chiama Muzeum alchymist? a mág? staré Prahy, ovvero Museo dell’Alchimia e della Magia della Vecchia Praga, ed è un’esposizione curiosa e interessante per chi è attratto dal tema.
 
Si tratta di un’esposizione pensata per attirare il grande pubblico. Un museo turistico e di intrattenimento più che culturale o storico, ma non per questo meno curioso. Perché tra ricostruzioni di laboratori di alchimia e rappresentazioni di aneddoti leggendari, si possono anche ammirare le repliche di quelli che erano gli strumenti un tempo utilizzati per la ricerca e gli esperimenti magici. E soprattutto capire chi erano i personaggi chiave del passato di Praga esoterica, quelli che l’imperatore Rodolfo II invitava alla sua corte. Il regnante fu infatti uno dei più grandi sostenitori dell’alchimia. Nel percorso espositivo si ‘incontrano’ alcuni dei più celebri alchimisti del passato, come Edward Kelley e John Dee, ma anche quelli leggendari come il dottor Faust.
 
Ma che cos’era l’alchimia? L’alchimia era una materia di studio e ricerca che abbracciava l’esoterismo e la magia, unendole alla chimica, la medicina, l’astrologia, la metallurgia, la fisica. Una pseudo-scienza, il cui pensiero era un vero e proprio sistema filosofico che puntava ad acquisire la conoscenza universale. Tuttavia gli alchimisti spesso si nascondevano e conducevano le loro ricerche in gran segreto, perché ritenute pericolose se nelle mani di chi non sapeva gestirne gli esiti. Tanto che il loro linguaggio fatto di simboli e riferimenti misteriosi trovò mille connessioni con l’occultismo e la stregoneria. Fino al XVIII secolo l’alchimia era considerata razionale, ma con la nascita della chimica vera e propria si cominciò a comprenderne i limiti, abbandonandola gradualmente, anche se l'aura di fascino che la circonda non è mai del tutto scemata.
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