Non è difficile trovare a Positano
suggestioni adatte all’arte. Situata alle falde meridionali dei Monti Lattari,
coronata da verdi monti, intarsiata da rocce scoscese e grotte sul mare,
crittografata da simboli della mitologia, imbevuta del mare delle Sirene, la
fascinosa perla della Costiera si è svelata nel tempo come una meta prediletta
da poeti, artisti e viandanti di tutto il mondo. “Avvicinarsi a un cerchio
magico”, questa la definizione che il filosofo Walter Benjamin diede alla sua
esperienza positanese.
Per fare ingresso nel mito che aleggia tra le pagine di
storia locale, basta rivolgere un’attenta occhiata alla porta del campanile
della Chiesa di S. Maria Assunta, chiesa che con la sua cupola di
maiolica colorata troneggia nella città. Sulla porta un bassorilievo ritrae la
pistrice, mostro marino metà drago e metà pesce, un richiamo alle molte
leggende legate al borgo marinaro che riecheggiano nel nome stesso. “Posa posa”
avrebbero urlato i marinai che trasportavano la sacra tavola del volto di una
Madonna bizantina, in piena tempesta. Non appena la Madonna fu depositata sulle
spiagge, vento ed onde si placarono e, da allora, “positano” divenne il nome di
questa terra miracolosa.
La Madonna è tutt’oggi oggetto di culto e venerazione.
L’immagine sacra ai positanesi è custodita nella Chiesa di S. Maria Assunta,
nella piazza dedicata a Flavio Gioia. Tra i quartieri di Positano meno noti al
turismo di massa c’è Liparlati, la “città morta” svuotata dall’esodo
seguito ai primi anni dell’Unità d’Italia. Unica piazzetta del quartiere, che
altro non è se non un concentrato di vecchie stradine, è la “Bellina”, naturalmente
vista mare. Tra i quartieri più antichi, invece, c’è quello di Chiesa Nuova
che prende il nome dall’omonima chiesa, l’unica del paese a pianta ellittica.
Inerpicandosi tra scale e salite non passano inosservate le ville dove sono
stati ospitati personaggi importanti, non ultimo Karol Wojtiyla quando era
seminarista.
Nei dintorni
All’altezza della Chiesa Nuova, seguendo
l’indicazione per Montepertuso, si arriva alla montagna forata. Si
tratta di un piccola frazione, a circa 350 metri, che sorge proprio tra i
picchi calcarei delle montagne che dominano Positano. Uno squarcio nella roccia
(l’Arco naturale) è la fonte di attrazione e venerazione popolare; la leggenda
lo vuole legato alla sfida tra il Diavolo e la Madonna. Per avvicinarsi al foro
si devono salire i pochi gradini che separano Piazza Cappella dalla Chiesa di
S. Maria delle Grazie. Dalla piazza si può raggiungere, con circa mezz’ora di
camminata, Nocelle, il borgo delle nocciole da un centinaio di abitanti
appena. Dall’alto di questo villaggio rurale, tra cespugli di rosmarino,
finocchio selvatico e ginestre, lo strapiombo della roccia giù verso le case di
Positano quasi si tocca con mano.
Informazioni
Comune di Positano
Via G.Marconi 111
Tel: 089/8122511
www.comunedipositano.it
Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo
Via del Saracino 4
Tel: 089/875067
www.aziendaturismopositano.it