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Pegli cosa vedere

Perchè visitare Pegli, borgo marinaro di Genova

Uno spettacolo dal grande valore botanico immutato nel tempo si può ammirare a Villa Durazzo Pallavicini

Veduta di Pegli
©iStockphoto
Pegli, veduta panoramica
Situata nel Ponente genovese, Pegli è un bellissimo borgo marinaro che si raggiunge facilmente dal centro di Genova grazie ai comodi treni regionali e al servizio Navebus che consente di spostarsi in tutta comodità dal Porto Antico a Pegli a bordo di un battello, godendo di una piacevole e rilassante escursione via mare. Fino al Cinquecento secolo il paese era popolato soprattutto da pescatori e contadini e dotato di un piccolo porto. Verso la metà del XVI secolo, lungo la via medioevale che collegava Genova con i paesi della riviera di Ponente, iniziarono a sorgere prestigiose residenze suburbane di alcune ricche famiglie patrizie genovesi, ed in particolare della famiglia Lomellini, che possedeva numerose proprietà tra cui diversi palazzi rimasti intatti ancora oggi. Tra questi la villa Lomellini Rosa, nell’attuale viale Modugno, la villa Lomellini-Banfi, il palazzo Lomellini di Porticciuolo diventato l’Hotel Mediterranèe e la villa Lomellini Rostan a Multedo. Nell’Ottocento Pegli era diventata una privilegiata meta estiva di nobili, borghesi e intellettuali del nord Italia, ma anche europei. Fino alla prima guerra mondiale aristocratici ed esponenti dell'alta borghesia trascorrevano la stagione invernale in ville ed alberghi, mentre durante l'estate ricche famiglie del nord Italia frequentavano Pegli per i bagni di mare. La presenza di personalità politiche, nobili ed artisti di fama accrebbe in quel periodo il prestigio della cittadina. Tra gli ospiti più illustri si annoverano i principi ereditari di Germania, esponenti di casa Savoia e letterati come George Sand, Alfred de Musset, August Strindberg, Franz Kafka, Arrigo Boito.



Particolarmente suggestiva è la passeggiata sul lungomare, salvatosi dalla massiccia industrializzazione che la zona ha subito nel secondo dopoguerra. Tra le altre attrazioni del borgo le antiche botteghe storiche, Villa Doria Centurione, sede del Museo Navale, e l’imperdibile Villa Durazzo-Pallavicini con il suo parco che, all’epoca della costruzione nel 1840, ha inglobato il giardino settecentesco di piante rare della marchesa Clelia Durazzo, appassionata botanica. All’interno del parco ha sede il Museo di Archeologia Ligure, che conserva interessanti reperti locali romana. Il parco - giardino della villa, che ispira a romantiche passeggiate, non ha eguali in città. Venne realizzato fra il 1837 e il 1846 su commissione del Marchese Ignazio Pallavicini. L’itinerario si sviluppa dall’ingresso principale della villa, situato accanto alla stazione ferroviaria di Genova Pegli. Il viale d’accesso conduce all’edificio che in passato fu residenza estiva dei Marchesi e oggi è la sede museale, Poco distante è possibile visitare anche il bellissimo Orto Botanico, voluto a metà ‘800 dalla Marchesa Clelia Durazzo Pallavicini, esperta botanica, dove è possibile ammirare diverse serre dedicate ai vari gruppi botanici come piante succulente, piante carnivore, felci e altre, e splendide aiuole esterne che custodiscono centinaia di specie pregiate. Lasciando l’Orto Botanico si accede al parco vero e proprio, con le sue scenografie quasi teatrali. Oltrepassando la Tribuna gotica si arriva alla Coffee house, ritrovo dove i nobili sorseggiavano  caffè, per procedere lungo il Viale Classico fino all’ Arco di Trionfo. Durante il tragitto si ammirano templi, obelischi, grotte, laghi, pagode, alberi rari e maestosi. 



Nei mesi di febbraio e marzo, a Villa Durazzo Pallavicini ha luogo un imperdibile appuntamento con la fioritura delle camelie. Ogni weekend fino al 5 aprile, è infatti possibile partecipare ad una speciale visita guidata al Parco e al Camelieto storico, per scoprire tante curiosità su queste meravigliose piante antiche, un tempo coltivate direttamente dalla Marchesa Clelia Durazzo, botanica appassionata ed esperta. Il camelieto, nato nel 1856, oggi è un viale di 200 metri con veri e propri alberi di camelie che superano i 6 metri. Si tratta, quindi, di una straordinaria ricchezza forma da 150 piante tutte diverse. Si tratta della specie Camelia Japonica che, crescendo e sviluppandosi nel tempo, ha dato vita alle centinaia di cultivar dai diversi colori e dalle diverse forme e quantità di petali. Tra i cultivar di pregio spiccano la Vergine di Colle beato, la Warratah rubra, l'Incarnata, l'Eleonora Franchetti, la Bella di Firenze, l'Omar Pacha, la Magnoliaeflora e la Diamantina. Oggi il camelieto è non solo il più sviluppato di Italia, ma tra i più importanti d’Europa, che all’epoca accoglieva ospiti da tutto il mondo, con amici del marchese che provenivano da New York, dalla Russia, dal Cile. Per questo che, nella seconda metà dell’Ottocento, la villa di Pegli è stata un vero richiamo per l’élite internazionale, consacrandola come destinazione da non lasciarsi sfuggire tra le località turistico balneari più importanti d’Italia. Quando si visita il camelieto si ha anche l’occasione di godere delle bellezze del Parco storico, giardino di ispirazione romanica, realizzato tra il 1837 e il 1846 da Michele Canzio, all’epoca scenografo del Teatro Carlo Felice, che creò una vera e propria rappresentazione teatrale “open air”.  Il percorso di visita è infatti articolato in prologo, antefatto, tre atti, ognuno composto da affascinanti scene caratterizzate da laghi, torrentelli, cascate, edi?ci da giardino, arredi, piante rare, scorci visivi e inganni scenogra?ci capaci di dilatare quasi all’in?nito i con?ni di questo luogo magico.  



Visitare Pegli significa anche un tuffo nella gastronomia locale: qui il si celebra un prodotto di origine pegliese con la Sagra della Farinata POP, preparata in piazza dalle sapienti mani dei "fainotti" di Pegli nei forni a legna: un’occasione per degustare un prodotto a ingredienti rigorosamente a km 0, dalla farina di ceci all’olio extravergine di oliva locale.

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