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Grotte di Pastena e Collepardo Frosinone

Pastena e Collepardo, le grotte più spettacolari

Un viaggio al centro della Terra, partendo dalla Ciociaria

COllepardo
istockphotos
Grotta di Collepardo
L’umanità ha costruito opere architettoniche di ogni genere, ma la natura spesso riesce ad eguagliare – e superare - l’ingegno umano realizzando essa stessa delle vere e proprie ‘cattedrali’. Ambienti che si sono plasmati nel tempo, nei secoli, grazie al lavorio incessante degli elementi naturali. Le Grotte di Pastena e Collepardo sono uno dei più eclatanti esempi di quanto la natura sia un’architetta prodigiosa. Nelle viscere della terra, all’interno delle alture dei Monti Ausoni, queste incredibili formazioni carsiche meritano decisamente di stare sul podio delle più belle grotte d’Italia, forse d’Europa.
 
Un viaggio al centro della Terra, partendo dalla Ciociaria: Pastena e Collepardo si trovano in provincia di Frosinone (al confine con il territorio in provincia di Latina), e le loro celebri grotte sono caratterizzate da spettacolari formazioni rocciose, stalattiti e stalagmiti, suggestive sale, colonne, e, a seconda della stagione, cascatelle e laghetti. Entrambe fanno parte del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Ed entrambe hanno ospitato insediamenti preistorici, tanto da aver restituito numerosi reperti umani e suppellettili. In epoche più recenti, sono servite da rifugio durante l’epoca del brigantaggio, ma anche in occasione di conflitti e persecuzioni.
 
Le Grotte di Pastena sono interamente percorribili, ma una parte del percorso è attraversabile solo da speleologi. Vi è un ramo ‘attivo’, cioè ancora soggetto al costante lavorio dell’acqua che scolpisce la roccia e la plasma, e un ramo ‘passivo’, già fossilizzato, che costituisce uno dei più interessanti, complessi e pittoreschi percorsi speleologici della penisola. Il tracciato dedicato ai visitatori è spettacolare sin dai primi passi: l’inghiottitoio è lo scenografico ‘ingresso’ in cui si riversano le acque del fosso Mastro. Scoperte dal barone Carlo Franceschetti nel 1926, divennero una meta turistiche già dall’anno successivo. 
 
La Grotta di Collepardo si offre ai visitatori con le sue incredibili composizioni rocciose che nei secoli hanno assunto le forme più disparate. Ma le stalattiti e le stalagmiti in continua evoluzione non sono l’unico motivo di interesse: pochi anni fa alcuni rilievi archeologici hanno restituito decine e decine di reperti dell’Età del Bronzo, che hanno permesso di ricostruire un importante tassello della preistoria locale. Sono stati trovati talmente tanti reperti ossei umani da far supporre che la grotta venisse impiegata come sepolcro. Questa seconda grotta si associa spesso ad un’altra formazione rocciosa davvero particolare: il Pozzo d’Antullo è una enorme voragine (del diametro di 140 metri circa, profonda 60) formatasi in seguito al crollo della volta di una grotta. Le pareti a strapiombo sono punteggiate di stalattiti, mentre sul fondo prospera un lussureggiante bosco. 
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