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Palermo, il castello arabo tra tradizione e fantasia

Il Palazzo della Ziza è una delle migliori testimonianze della dominazione arabo normanna in Sicilia

Palermo attrazioni: la Ziza<br>
©PalermoWeb.COM
Palazzo della Ziza, Palermo
Tra le infinite suggestioni che è capace di regalare Palermo, ricca com’è di testimonianze storico artistiche, ci sono anche quelle del Palazzo della Ziza, un edificio del XII secolo risalente al periodo della dominazione normanna in Sicilia. In origine il palazzo era adibito a residenza estiva per il riposo e lo svago del sovrano nelle vicinanze della città.

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I Normanni, subentrati agli Arabi nella dominazione dell’isola, furono fortemente attratti dalla cultura dei loro predecessori e non disdegnarono gli esempi di residenze ricche e fastose come quelle degli emiri: ecco perché la vita di corte era organizzata su modello di quella araba, adottandone anche il cerimoniale ed i costumi e la Ziza, come tutte le altre residenze reali, venne realizzata da maestranze di estrazione musulmana, guardando a modelli dell'edilizia palazziale dell’Africa settentrionale e dell’Egitto.

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Il nome deriva probabilmente da al-Aziz, che in lingua araba significa nobile, glorioso, magnifico. L’esterno si presenta alto, squadrato e fiancheggiato da torricelle, con pareti alleggerite da archeggiature appena rilevate, il tutto in un impianto geometrizzante. L’atrio interno, con volte ad avleoli e stalattiti, si arricchisce di un fregio a mosaico, colonnette che ammorbidiscono gli spigoli e una particolare fontanella la cui acqua, scaturita da una parete, scivola lungo un declivio marmoreo policromo ed attraversa la sala, scorrendo lungo il pavimento come se fosse un piccolo ruscello. L’acqua della fontanella andava ad alimentare una peschiera posta davanti al palazzo, oggi scomparsa. Opposto alla razionalità della tradizione classica, l’atrio della Ziza offre uno dei più alti esempi di predominio della fantasia, che solo la civiltà araba avrebbe potuto creare. Viene riproposto in questo ambiente il piacevole senso di frescura come se ci si trovasse in una grotta artificiale, circondato com’è dal grande parco ricco di verde, esteso da Palermo a Monreale, in cui il palazzo era immerso.

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I giardini sono uno dei segni distintivi della concezione araba ereditata dai Normanni e il giardino della Ziza, con la sua varietà coloristica dei fiori e la bellezza degli alberi, rimanda al simbolo del paradiso islamico descritto nel Corano, eletto a luogo di riposo come se si fosse in un’oasi di qualche deserto. Oggi il palazzo ospita il Museo d’Arte Islamica, che raccoglie opere prodotte tra il IX e il XII secolo. Nelle sale sono esposti alcuni significativi manufatti di matrice artistica islamica provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo, come le eleganti musciarabia, paraventi lignei a grata composti da centinaia di rocchetti incastrati fra di loro a formare, come merletti, disegni e motivi ornamentali raffinati e leggeri; gli utensili di uso comune o anche di arredo tra cui candelieri, ciotole, bacini, mortai, realizzati prevalentemente in ottone con decorazioni incise e spesso impreziosite da fili e lamine sottili) in oro e argento. Molto interessante risulta un'iscrizione cristiana in quattro lingue: ebraico, latino, greco bizantino e arabo, testimonianza della multietnicità di Palermo.

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