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Natale tra sacro e profano, curiosità sul 25 dicembre

Non in molti sanno che le tradizioni del giorni di Natale sono da ricondurre ad origini pagane

Albero di Natale con doni
©iStockphoto
Albero di Natale con doni e camino
Celebrato in tutto il mondo, il Natale è la festa più attesa dell’anno. Si tratta di una ricorrenza cristiana per celebrare la nascita di Gesù, ma è molto sentita anche dai laici che comunque lo celebrano con lo scambio di doni. Le tradizioni e le origini del Natale hanno sia un significato religioso che pagano. Alla base vengono evidenziati l’importanza della famiglia e i simboli folcloristici, in primis Santa Claus, il presepe e l’albero con gli addobbi. Le tradizioni natalizie hanno origini molto antiche, ben prima della vera e propria nascita di Gesù, intrecciandosi anche a culti pagani. Basta notare che alcuni simboli tipici delle feste non sono propriamente legati alla tradizione religiosa della Natività. In realtà non esistono fonti storiche che attestino che la nascita di Gesù avvenne proprio il giorno del 25 dicembre. La prima volta in cui venne menzionata tale data fu nel Chronographus del 336 redatto da Furio Dionio Filocalo, un letterato romano. Nei vangeli di Luca e Matteo è raccontata la nascita di Gesù a Betlemme, a partire dall’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria fino all’adorazione dei pastori e alla visita dei Re Magi. Per i Cristiani il Natale rappresenta la celebrazione delle presenza del Signore che è venuto tra gli uomini.

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Le origini pagane, invece, attestano che la data del 25 dicembre va ricondotta alla festa del Natalis Solis Invicti, che i Romani erano soliti celebrare durante il periodo del solstizio d’inverno in onore del dio Mitra. Come, tra il 17 e il 24 dicembre, celebravano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell’agricoltura. Questi festeggiamenti prevedevano lo scambio di doni e l’allestimento di banchetti. Ma, volendo considerare altre teorie, bisogna ricordare che il 25 dicembre è anche la data in cui, in Egitto, veniva festeggiata la nascita di Osiride e di suo figlio Oro, oppure, in Babilonia, il dio Tammuz, figlio della dea Istar. Proprio la dea babilonese, infatti, è rappresentata con il bimbo in braccio e un’aureola a 12 stelle. Per quel che riguarda le tradizioni pagane legate soprattutto ai popoli latini, molte sono state assorbite dal Cristianesimo, quindi mescolate ad altre credenze di altre culture, ed hanno assunto un nuovo significato.

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Se l’origine del  presepe si fa risalire all’opera di San Francesco di Assisi, in realtà nella tradizione cristiana e nelle Sacre Scritture non si fa menzione, ad esempio, del bue, dell’asinello né dalla grotta. L’origine dell’albero di Natale, invece, si fa risalire all’XI secolo: in Europa era uso comune allestire rappresentazioni che riproponevano episodi della Bibbia. In particolare per rappresentare l’albero presente nel giardino dell’Eden si iniziò ad utilizzare un abete addobbato con frutti colorati. Immancabile è la presenza di Babbo Natale, che in molto lo riconducono a San Nicola di Bari, vissuto tra il III e il IV secolo e famoso per essere molto generoso. 
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