Al centro dell’originale perimetro urbano della città romana di Lucca si trova una chiesa molto antica, San Michele in Foro, situata sull’area di quello che era il Foro Romano. La sua presenza è documentata sin dall’anno 795 anche se l’edificazione attuale, quella che si ammira ancora oggi, si deve a Papa Alessandro II nel 1070. La sua costruzione venne in realtà protratta nel tempo ma questo ha portato alla stratificazione di diversi stili che vanno dal romanico al gotico e che conferiscono all’edificio un’architettura particolarmente insolita e dalle proporzioni irregolari.
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San Michele è una chiesa con pianta a croce latina, influenzata dallo stile romanico pisano. A caratterizzarla è l’alta facciata a vela ricchissima di sculture ed intarsi, ornata con quattro ordini di logge. Sulla sommità spicca l’enorme statua alta 4 metri in marmo con ali a lamine metalliche dell’Arcangelo Michele che sconfigge il drago. Leggenda narra che, quando la giornata è particolarmente luminosa, si può scorgere uno scintillio che proviene proprio dalla sommità e che sarebbe uno smeraldo rimasto incastonato nella statua in tempi antichi che non è mai stato ritrovato. Tra le figure che decorano gli archetti della facciata si notano alcuni personaggi chiave del Risorgimento italiano come Cavour, Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi e, per chi guarda la dodicesima colonna da sinistra del primo ordine, può notare raffigurato il volto di Ettruda, badessa della chiesa in epoca longobarda.
L'interno è a tre navate con transetto ed abside semicircolare; la navata maggiore è sorretta da arcate su colonne monolitiche e tutto l'edificio è coperto da volte a botte lunettate. Vi si possono ammirare tre importanti opere d'arte: la Madonna col bambino, terracotta smaltata di Andrea della Robbia; la Pala Magrini di Filippino Lippi del 1483, che raffigura San Rocco, San Sebastiano, San Girolamo e Santa Elena e un altorilievo della Vergine scolpito da Raffaello di Montelupo. La Chiesa di San Michele in Foro, trovandosi nel dedalo delle vie e stradine del centro storico, sicuramente stupisce al visitatore che non è abituato ad un simile impatto visivo: non si conoscono altre chiese sormontate da enormi sculture come questa. Cosi come doveva stupire anche in origine, pur non apparendo come la vediamo noi oggi, ma stando proprio nel punto in cui l’antica Lucca romana incrociava il decumano massimo e il cardo maximo, ovvero il foro centro della vita pubblica e cuore pulsante cittadino.