S'intitola “Utopia” la mostra dedicata al maestro della fotografia Renè Burri che aprirà i battenti domani nelle sale dello spazio veneziano sull’isola della Giudecca. Curata da Michael Koetzle, l'esposizione vuole mettere in evidenza come il famoso membro della prestigiosa agenzia fotografica Magnum, di cui divenne il direttore nel 1982, sia stato capace di documentare con fervente passione i grandi cambiamenti politici e sociali grazie alla sua macchina fotografica.
A partire dal 3 settembre scogliere e ninfee, protagoniste delle serie più conosciute di Monet, sono al centro di un interessante mostra che rimarrà aperta fino all'11 dicembre presso la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo. L'esposizione intitolata Monet. Quelle Ninfee che anticiparono l'Informale vuole indagare su come alcuni dei capolavori del pittore francese, abbiano anticipato il tema della serialità, un tema che nel '900 sarà proprio della Pop Art, rappresentando così una profezia dell’Informale. Alla fine dell’Ottocento Monet si dedicò inaffti alle famose “serie”, in cui uno stesso soggetto veniva ripetuto più volte in momenti o condizioni atmosferiche differenti. Lo scopo era quello di fermare il tempo, reo di nascondere il segreto dramma della fugacità delle cose, restituendo loro valore poetico.
È stata inaugurata domenica 4 settembre alla Wall Of Sound Gallery di Alba, la mostra "Heroes | Bowie | Sukita" che raccogle una selezione di opere del celebre fotografo giapponese Masayoshi Sukita autore della storica copertina di Heroes, ripresa da Bowie in anni più recenti per il suo penultimo album “The Next Day”. Curata in collaborazione con ONO Arte Contemporanea, la mostra copre l'intero arco della collaborazione tra Sukita e Bowie, quarant'anni di amicizia e creatività intensamente condivise.
S'intitola 'La Maddalena, tra peccato e penitenza' la preziosa mostra che allestita al Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto illustra la vita della Maddalena attraverso una cinquantina di opere a lei dedicate dal 1200 ai giorni nostri. Prostrata ai piedi del Signore nell’atto di ungergli i piedi con essenze preziose, oppure dolente e piangente abbracciata al legno della croce, infine lieta di recare l’annuncio della Resurrezione agli apostoli, la figura della Maddalena, esempio paradigmatico di conversione, ha destato l’interesse dei maggiori artisti dal Medioevo al Neoclassicismo. L’arte marchigiana propone una serie suggestiva di immagini della santa a partire dalla tavola di Carlo Crivelli di Montefiore dell’Aso. Nell’età della controriforma la santa conosce poi un periodo di grande fortuna nell’iconografia sacra, testimoniata, ad esempio nella tela di Orazio Gentileschi della chiesa della Maddalena di Fabriano.