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Villa Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma)

I tesori della Villa dei Capolavori

La Fondazione Magnani Rocca, il pantheon dell'arte omaggia 'l'ultimo romantico'

Villa Magnani Rocca a Parma
Di Chiara Saffioti - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=72469676
Villa Magnani Rocca - Parma
Viene chiamata la Villa dei Capolavori, e non è difficile immaginare perché: la sede della Fondazione Magnani Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, è un luogo a dir poco magico per gli amanti dell’arte a tutto tondo. Una splendida dimora di campagna, che per anni è stata meta di alcuni dei maggiori artisti e intellettuali, trasformata in museo che fa da cornice ad alcune delle opere dei più grandi nomi della storia dell’arte e della cultura. Il tutto grazie a Luigi Magnani, signore della villa a cui la stagione autunnale dedica la mostra ‘L’Ultimo Romantico. Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori’.

La Villa dei Capolavori, un 'hub' culturale

Luigi Magnani è stato un grande collezionista (a onor del vero non amava tale definizione), scrittore, compositore, storico dell’arte e critico musicale emiliano. La sua villa di campagna era un luogo di passaggio, e spesso di lunghe permanenze, per artisti e intellettuali: tra i più assidui frequentatori, Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Arturo Benedetti-Michelangeli. Anche la principessa Margaret d’Inghilterra passò di qua, senza contare i tantissimi esperti e critici d’arte. Negli anni, Magnani raccolse tante opere da creare una pinacoteca incredibilmente ricca, dove sono esposte opere fondamentali di Durer, Rembrandt, Canova, Van Dick, Rubens, Renoir, Goya, Tiziano, Cezanne, De Chirico, Burri, Morandi. Non mancano sculture di Canova e Bartolini.

Renato Guttuso - Natura morta con pianoforte. Courtesy of Fondazione Magnani Rocca

Magnani era un uomo di fine intelletto e ampie vedute, ed è grazie a lui che la Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca, si annovera tra i luoghi dell’arte più prestigiosi d’Italia. Fino al 13 dicembre 2020 la mostra a lui dedicata, 'Luigi Magnani, l’Ultimo Romantico', apre le porte al suo emozionante Pantheon dell’arte. Accanto alla sua collezione, sono esposte anche opere che egli amò e desiderò, ma non arrivò mai a possedere, in una sorta di ‘chiusura de cerchio’ che omaggia le ampie vedute dell’intellettuale.

La Fondazione Magnani Rocca è un’importante istituzione che promuove la “diffusione della cultura e dell’arte quali strumenti per la crescita della società civile”, leggiamo sul loro sito, nata nel 1977 su volontà di Magnani. Restaurata in modo che la trasformazione in museo non ne snaturasse l’essenza, “nella Villa è stata lasciata il più possibile invariata la collocazione degli arredi per conservare l’atmosfera di casa vissuta: troviamo, infatti, preziosi mobili e oggetti Impero, fra i quali la grande coppa in malachite del Thomire, dono dello Zar Alessandro I a Napoleone, e mobili di Jacob”.

Giorgio de Chirico - Orfeo solitario. Courtesy of Fondazione Magnani Rocca

Trovate tutte le informazioni per visitare la Villa dei Capolavori a questo link

Il territorio

Traversetolo è un comune che si trova una zona compresa tra la pianura e le colline, in un territorio punteggiato dagli iconici castelli e rocche che caratterizzano il parmense. Pur essendo di dimensioni ridotte questo borgo di impianto medievale vanta molti edifici che meritano una visita. Diverse chiese, tra cui la romanica Chiesa di San Martino e la barocca Chiesa di San Lorenzo, la Chiesa dell’Assunzione, la Chiesa di San Nicolò, solo per citarne alcune. Ci sono poi i castelli, tra cui il medievale Castello di Guardasone e le rovine della trecentesca torre di avvistamento, o il maniero Castione de’ Baratti.

Il Castello di Torrechiara, icona del parmense

Dal punto di vista naturalistico, l’Oasi di Cronovilla, area naturale protetta che sorge sulla sponda del torrente Enza, offre la possibilità di immergersi in un’area boschiva di straordinaria bellezza. Ma per quanto riguarda gli elementi naturali c’è un fenomeno molto curioso che avviene in queste zone e che vale la pena citare, quello dei barboj. Si tratta di ‘vulcani di fango’, ovvero dei piccoli rilievi che eruttano fanghi, argilla, acuqa salata, borbottando a causa dei gas che agitano il sottosuolo. Le ‘salse’ melmose che fuoriescono dai vulcanelli erano un tempo impiegate a scopo curativo, come dei fanghi termali.

Se volete scoprire il meglio di Parma, capitale della cultura 2020 e 2021, cliccate qui.

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