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Trieste location film La coppia dei campioni di Giulio Base 

I ragazzi di Trieste, Massimo Boldi e Max Tortora sono la coppia dei Campioni

Nel nuovo film di Giulio Base i due comici sono costretti a viaggiare insieme, una esperienza non sempre facile

Notorious Pictures
Da Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvtores a La migliore offerta di Giuseppe Tornatore, passando per Le cronache di Narnja e senza pensare ai 'vecchi' La ragazza di Trieste (1982), Và dove ti porta il cuore (1996) o altri film il cinema ha sempre approfittato del fascino di Trieste e dei panorami del Friuli-Venezia Giulia tutto. Un carattere, quello del capoluogo friulano, che ha radici lontane importanti, storiche e letterarie, e che ha sempre conquistato i turisti o i tanti che la attraversano nel viaggiare tra Italia e Slovenia. Un viaggio che ha percorso anche la troupe di La coppia dei campioni, nuovo film di Giulio Base (Mio papà, Il pretore) con Massimo Boldi e Max Tortora.

I due comici sono due dipendenti - uno milanese benestante e uno romano nullatenente - della stessa multinazionale che, avendo vinto i biglietti per la finale della Champions League, si imbarcano insieme sul volo che dovrebbe portarli a Praga per la partita. Un atterraggio di emergenza in Slovenia li costringe invece a una 'convivenza forzata', che fortunatamente per noi si sviluppa in un tour molto interessante, un "road movie" - come lo definisce la stessa produzione - "che porterà i nostri eroi da Roma a Praga". Un divertente viaggio iniziato intorno alla fine di novembre con il primo ciak, ma che ha vissuto un momento - non solo produttivamente - negli otto giorni tra il 14 e il 22 dicembre successivi, quando la lavorazione si è spostata proprio a Trieste.

Trasformata - per esigenze di sceneggiatura e grazie alla possibilità concessa dal Comune di smontare temporaneamente le decorazioni natalizie (impossibili da trovare verso la fine di maggio, quando è ambientato il film) - nell'austriaca Vienna, la città ha prestato agli artisti la Napoleonica, il lungomare di Barcola e la Stazione Centrale. Almeno inizialmente, prima di veder posizionate le macchine da presa presso il Molo IV (all'autonoleggio) e piazza Verdi. Proprio qui, l'entrata dello storico Teatro lirico è stata truccata da stazione ferroviaria viennese e invasa da molte delle 200 comparse e maestranze locali impegnate nel film. Ma soprattutto circondata dalla curiosità dei passanti che assistevano alle riprese, difficili da non notare per la mise giallorossa di Max Tortora o le manette foderate di pelliccia rosa di Massimo Boldi.

L'area di servizio 'Costantin' di Adriano Vit e Paolo Manià è rivelata strategica per la scena in cui una vettura ("un carro funebre Fiat 2300 familiare degli Anni'60, dipinto con colori pacchiani, vistosi e sgargianti, violacei e con prevalenza di rosa pastello", come la definisce Il Piccolo) percorrendo la provinciale tra Staranzano e San Canzian d'Isonzo si ferma a fare il pieno. "Hanno scelto la nostra stazione di servizio - spiegava il titolare - perché la produzione ha manifestato l'intenzione di utilizzare per il film una cosiddetta 'pompa bianca', cioè al di fuori del gruppo noto delle 'sette sorelle'.".

Tante risate e dietro le quinte anche all'aeroporto di Ronchi dei Legionari, le cui zona partenze e area imbarchi (ma si è girato anche sui "finger") ritroveremo sul grande schermo, e la cui attività quotidiana è stata messa alla prova. "Sappiamo bene che la nostra è una presenza invasiva - aveva ammesso il presidente di Fvg Film Commission, Federico Poillucci - e che, quindi, può avere delle ripercussioni pesanti. Ma ciò crea indotto e vantaggi reali per tutti e di questo ne è ben conscio il presidente, Antonio Marano, che desidero ringraziare ancora una volta per l'ampia collaborazione". Una collaborazione che è continuata e che - finalmente - ha utilizzato la cornice triestina in quanto tale, uscendo dalla finzione, per la cena che i protagonisti organizzano nella suggestiva Piazza dell'Unità.

L'ultimo set è stato quello abruzzese dell'aeroporto dei Parchi dell'Aquila, dove si sono concluse le riprese il 22 gennaio scorso e dove è di fatto iniziata la successiva fase della vita di questa "Coppia dei campioni", oggi in distribuzione. Una avventura che il regista stesso ha ufficialmente presentato così: "mi sono sforzato di mettere insieme umorismo ed emozioni utilizzando le diversità che scaturiscono inevitabilmente da un viaggio fatto per uno scherzo del destino da due personaggi così diversi fra loro. Fumagalli e Zotta, i miei due eroi che, sono uomini che sulla carta non hanno niente in comune, ma che invece condividono la cosa forse più importante: hanno un cuore buono. Ma oltre a questa storia dal tono un po' farsesco di un'inattesa amicizia, spero anche di aver abbozzato un personale ritratto dell'Italia contemporanea che ancora separa le culture e gli usi delle nostre due città più importanti: Roma e Milano. Da sempre poi desideravo realizzare un film che parlasse di alcune cose che amo: viaggiare, i road-movie, la passione sportiva. Spero tanto che anche voi ci troviate qualcosa da amare".


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