Cavalli Trilitici di Castelfranco Veneto. Non è il nome di una specie animale leggendaria, anche se l’evocazione può sembrare mitologica. Si tratta di un’opera d’arte monumentale, recentemente restaurata, e oggi più bella che mai. Un percorso a cielo aperto nella scultura contemporanea, che l’intervento di manutenzione appena compiuto ha riportato allo splendore originario. Una vera ‘chicca’ per gli amanti dell’arte che chi visita la cittadina fortificata in provincia di Treviso non dovrebbe mancare di ammirare.
Sono passati 20 anni dalla loro inaugurazione, avvenuta in Piazza Serenissima il 13 maggio 1999. Le ‘Pietre Cavallo’ sono opera di Costantino Morosin, artista veneto decisamente poliedrico. Con i loro 5 metri di granitica altezza, evocano i dolmen preistorici, e accennano alla forma di un cavallo con lo sguardo rivolto al futuro, pronto a salutare il Terzo millennio. Custodi del passato, protettori del presente, proiettati verso il futuro, i Cavalli Trilitici sono un’opera che, come il resto dell’arte di Morosin, si ispira al rapporto diretto tra l'uomo e la natura. I suoi cavalli si radicano prepotentemente nel terreno, in un’intima e solenne stabilità architettonica con lo spazio circostante.
L’intervento di cui hanno necessitato è stato sponsorizzato da Fila Industria Chimica Spa, azienda italiana leader internazionale nella cura e nel mantenimento delle superfici, e promosso dal Lions Club di Castelfranco Veneto. L’inquinamento atmosferico ne aveva annerito la bianca pietra, le incrostazioni biologiche (licheni, alghe) si erano stratificate con fumi e smog. Mentre le vernici spray di graffiti e vandalismi vari avevano deturpato il loro monolitico candore. Nonostante non sia un bene storico vincolato, la scultura è stata trattata allo stesso modo, e il risultato finale è un ritorno alla bellezza originaria di questa magnifica opera.