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Gangi attrazioni: chiese e palazzi

Gangi, gioiello della Sicilia tutto da scoprire

In provincia di Palermo un borgo medievale ricco di attrattive artistiche e paesaggistiche insospettabili

Facciata della Chiesa di San Paolo, Gangi
©iStockphoto
Gangi: facciata della Chiesa di San Paolo
Gangi è un delizioso e piccolo paesino situato ai piedi dell’Etna che ha ricevuto non solo il premio di Borgo più Bello d’Italia ma anche quello di Gioiello di Italia. E infatti di vero e proprio gioiellino si tratta. Basta il suo panorama mozzafiato per incantare anche il visitatore più esigente. Arroccato sul Monte Barone e circondato da colline verdi si offre con il suo autentico borgo medievale circondato dalle mura. Il centro storico risale al 1300 ed è caratterizzato da stradine che si inerpicano l’una sull’altra e che portano da un cortile all’altro di case addossate e compatte tra loro. E’ cosi che formano un unico abitato fatto di antiche chiese e bei palazzi.

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Ecco allora che spiccano Palazzo Sgadari dove trova sede il Museo Civico e Palazzo Bongiorno dove è ospitato il Consiglio Comunale. La Chiesa di San Paolo si trova a nord-ovest sul versante del Monte Marone, ed è posta di fronte al muro laterale dell’ex monastero benedettino. Sorta nel XV secolo come oratorio e restaurata nel 1812 si presenta a tre navate, con quella centrale divisa da quelle laterali da un raro sistema di colonne binate, poggiate su un alto basamento e decorate con motivi floreali ed antropomorfi. Tra le opere ospitate la Statua di San Paolo, quella di San Giuseppe e quelle di Sant’Anna, San Pasquale e Santa Rosalia. Nella piazza del paese sorge la Chiesa Madre, intitolata a San Nicolò di Bari. Oggi, dopo varie ristrutturazioni, è collegata con l'imponente torre detta dei Ventimiglia che, con le sue arcate, fa da vestibolo all'ingresso principale dell’edificio. Al suo interno si possono ammirare il Giudizio Universale di Giuseppe Salerno detto lo Zoppo di Gangi, le statue lignee di San Gaetano di Tiene, Sant'Eligio, San Luigi, San Vincenzo Ferreri, San Domenico che risultano essere tutte opere attribuite allo scultore gangitano Filippo Quattrocchi, mentre il San Nicola di Bari, dell'altare maggiore del 1661, è opera di Scipione Li Volsi.

Particolarmente interessante è anche l’Oratorio del SS. Sacramento, affrescato nel Settecento, e la cripta contenente le mummie di alcuni sacerdoti. Ad imporsi sul paese è la figura del Castello, sorto sul Monte Marone nella prima metà del XIV secolo per volere di Francesco I Ventimiglia, Conte di Geraci. Nel corso del Seicento l'antico maniero subì numerose trasformazioni che lo resero più palazzo che castello. Successivamente l'edificio rimase in stato di abbandono e utilizzato come carcere, finchè non divenne proprietà privata. La facciata del prospetto principale che volge a sud-ovest, sulla piazza Valguarnera è compresa su due vecchie torri rimaneggiate ed è ornata da un ampio portone a bugne. Il piano nobile presenta una lunga fila di balconi con ringhiere in ferro battuto e nel 1931, per far posto all'acquedotto comunale, è stata abbattuta l'ala sinistra del Castello, mentre l'ala destra, antica cappella è divenuta nel tempo la Chiesa del monte con annesso convento dei Frati minori.

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