A Ferrara la Giornata Internazionale della Donna viene celebrata in molti locali notturni, anche in teatro con vari spettacoli, al ristorante dove si va a cena con le amiche per assaporare gli autentici sapori della tradizione ferrarese e divertendosi poi in pub e discoteche. Chi preferisce una giornata a sfondo culturale è bene che sappia che il Castello Estense e i musei comunali e statali di Ferrara consentono l’8 marzo l’ingresso gratuito a tutte le visitatrici, con un’iniziativa che si inserisce tra quelle promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’obbiettivo di sensibilizzare il pubblico nei confronti delle opere d’arte che da sempre hanno messo in risalto la figura femminile come musa ispiratrice, ma soprattutto valorazzando le donne che hanno dato e continuano a dare un prezioso contributo all’arte.
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Ecco allora l’occasione ideale per andare alla scoperta del monumento simbolo di Ferrara, fatto costruire nel 1385 per volere del Marchese Nicolò II come strumento di controllo politico e militare e successivamente diventato residenza ducale adibita alla vita di corte. Al periodo di Niccolò II d’Este risalgono la massiccia imponenza, il fossato, i ponti levatoi, le torri austere. Con il passare dei secoli la struttura venne arricchita dalle altane sopra le torri, dai balconi di marmo, dal cortile d'onore di linee cinquecentesche e dai fastosi appartamenti affrescati, ancor oggi visitabili all'interno del percorso museale. Sono le imponenti torri, poste ai quattro angoli del Castello, a svettare ancora oggi sulla città e a simboleggiare in modo indelebile la grandezza e la magnificenza della Famiglia D'Este: a sud-est la Torre Marchesana e a sud-ovest la Torre di San Paolo, a nord-ovest la Torre di Santa Caterina, a nord-est la splendida Torre dei Leoni, punto panoramico da cui ammirare la città.
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In occasione della Festa della Donna viene organizzata una speciale visita guidata alle sale del Castello e all’esposizione “L’arte per l’arte”, dedicata a Giovanni Boldini e Filippo De Pisisi, al termine della quale è previsto uno speciale “aperitivo mimosa”. La mostra espone le opere dei due pittori ferraresi che furono protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento. La galleria di capolavori di Boldini e De Pisis comprende eleganti ritratti di protagoniste della Belle Epoque tra sale rinascimentali fastosamente decorate, camerini segreti che fanno da scrigno a paesaggi e nature morte.
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Per quel che riguarda il percorso boldinano, sviluppato nel sontuoso appartamento di rappresentanza al piano nobile del Castello, si ha la possibilità di ammirare una vasta selezione di dipinti e opere su carta: dalle prime prove eseguite a Firenze accanto ai macchiaioli alle brillanti invenzioni che evocano le atmosfere della vita moderna nella Parigi degli impressionisti, fino alle icone della pittura boldiniana, effigi di aristocratiche quali la contessa de Leusse o Madame Lydig, quando Boldini si era ormai imposto come interprete incontestato del ritratto della Belle Epoque. Nei celebri Camerini di Alfonso I, aperti per l’occasione, il percorso dedicato a De Pisis comprende testimonianze del periodo giovanile, dense di memorie, sogni e speranze alla vigilia del trasferimento a Parigi, per concentrarsi poi sulle creazioni della maturità, quando l’artista ha assimilato il ricordo di De Chirico e della pittura metafisica e plasma un linguaggio del tutto personale.
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Foto di Nicola Bisi (www.facebook.com/NicolaBisiFoto)