Con la sua chiusura al pubblico il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo ha dato il via a una serie di appuntamenti live con l'arte italiana raccontata dalle sale della celebre istituzione russa. Si tratta dell'interessante iniziativa “L'Ermitage all'Italia” che nella sua prima puntata ha visto la Dott.ssa Olga Macho, capo del settore per l’Educazione pubblica al Museo statale Ermitage, accompagnare il pubblico in una visita speciale in lingua italiana fra le sale principali del Palazzo d'Inverno, la residenza invernale degli Zar russi. Per rivedere la prima puntata cliccare qui.
Dopo la seguitissima diretta inaugurale che ha visto 11.000 persone collegate e oltre 270.000 visualizzazioni, il secondo appuntamento è stato dedicato ai massimi protagonisti del vedutismo, quel famoso genere pittorico del paesaggio urbano fiorito a Venezia nel corso del Settecento. I vedutisti sono infatti egregiamente rappresentati nelle collezioni del museo di San Pietroburgo grazie alle opere di Canaletto, Guardi, Bellotto, Marieschi e Carlevarjis. La puntata intitolata "Venezia nella Venezia del Nord. Canaletto, Marieschi E Guardi" ha voluto, inoltre, rimarcare la vicinanza del museo russo all'Italia. (per rivedere la puntata clicca qui).
Canaletto, Ricevimento dell'Ambasciatore Francese a Palazzo Ducale - ©Villaggio Globale International
LO SCAMBIO CULTURALE
Ricordiamo che recentemente grazie alla collaborazione fra la città di Reggio Emilia, la Fondazione Palazzo Magnani e l'Ermitage, i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia sono stati in grado di accogliere il “Ritratto di giovane donna” del Correggio, il più importante ritratto eseguito dal pittore. La storica collaborazione fra l'Italia e la Russia che nel corso degli anni si è sempre più consolidata attraverso la coproduzione di mostre, ha, quindi, permesso al pubblico di ammirare uno dei tanti capolavori del genio italiano che sono “emigrati” all’estero. Ma le relazioni culturali tra l'Ermitage e il nostro Paese hanno, in realtà, il loro avamposto nella città di Venezia in cui ha sede la Fondazione Ermitage Italia che si occupa di un lavoro programmatico di ricerca, studio, confronto e produzione culturale italo-russa, connessi al grande patrimonio d’arte italiana custodito dall'istituzione russa.
Correggio, Ritratto di giovane donna - ©CLP
LA COLLEZIONE ITALIANA
Attualmente l'Ermitage conserva 302 opere di pittura italiana, un patrimonio inestimabile di capolavori dell'antichità e dei maggiori maestri italiani. Da Raffaello a Leonardo, da Rosso Fiorenino a Giorgione da Michelangelo a Caravaggio, fino a Canova, le opere esposte nel museo costituiscono la più antica testimonianza dell'esistenza di un antichissimo ponte culturale tra Italia e Russia. La raccolta dei dipinti italiani del Museo presenta pezzi di inestimabile valore come la “Madonna Connestabile” di Raffaello, la “Giuditta” di Giorgione, il “Giovanni Battista” di Tintoretto ed il “Suonatore di Liuto” di Caravaggio e la “Madonna Benois” di Leonardo.
Leonardo da Vinci, Madonna Benois ©CLP
LA PITTURA VENETA
Tra le numerose opere italiane conservate all’Ermitage un nucleo straordinariamente importante è quello che dedicato alla pittura del Rinascimento veneto. La Scuola Veneta rappresenta un fenomeno originale e indipendente del Rinascimento italiano, parallelo ad altre correnti, ma profondamente diverso. Questa unicità si può spiegare prendendo in considerazione lo sviluppo della ricchissima Repubblica di Venezia, a quel tempo all’apice della propria potenza, e le sue peculiarità storiche, politiche e sociali. Venezia, città cosmopolita ante litteram, attrae numerosi artisti che qui possono coltivare il proprio talento e realizzare capolavori ancora oggi insuperati. Per conoscere l’arte veneta della metà del XV secolo conservata all'Ermitage clicca qui.
Giovan Battista Cima da Conegliano, Annunciazione - ©Villaggio Globale International
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Le date dei prossimi appuntamenti sono attualmente in via di definizione ma il palinsesto comprenderà: Passeggiando all'Ermitage - II parte, Il restauro degli affreschi della scuola di Raffaello per la prossima mostra all’Ermitage, Dietro le quinte, la mia opera preferita: Il Giovanni Battista di Tintoretto, Gli antichi: etruschi e romani, Passeggiando nel Palazzo della Stato Maggiore, tra Otto e Novecento, Il restauro delle pietre dure: restauratori al lavoro nelle sale del Palazzo d'Inverno.
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