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Collepardo cosa vedere

Collepardo, le meraviglie nascoste tra chiese e grotte

Il suggestivo borgo della Ciociaria è celebre per le grotte e i monasteri, scopriamone di più

Scorcio di Collepardo
©iStockphoto
Collepardo, veduta dall'alto
A est di Roma, in provincia di Frosinone, i Monti Ernici sono la prosecuzione meridionale dei Monti Simbruini. Non solo possono offrire all’escursionista diverse possibilità per godere della montagna, ma sono anche puntellati da graziosi borghi. Tra questi spicca Collepardo, incastonato ad un’altitudine di 586 metri sul livello del mare, il cui nome pare derivi dalla presenza di numerosi gatti selvatici e linci. Si tratta di uno dei borghi più pittoreschi della Ciociaria, che affonda le proprie radici nel VI secolo quando, con Teodorico re degli Ostroogoti, le popolazioni nomadi divennero stanziali ed incominciarono a formare le proprie comunità autonome. Al periodo medievale risalgono le mura, insieme al fitto reticolo di viuzze e piazzette che regalano i più suggestivi scorci.


                                          Veduta di Collepardo con i Monti Ernici sullo sfondo

4 passi nel borgo
La visita può iniziare dalla Chiesa del Santissimo Salvatore, patrono del paese, costruita a metà del XV secolo per volere di Papa Martino V Colonna. Una sua particolarità riguarda i materiali usati per l’edificazione, poiché vennero prelevati dalla Basilica di San Giovanni in Laterano di Roma. L'interno è diviso in tre ampie navate dalle volte a botte, che terminano in un presbiterio dalle volte a crociera. Altrettanto interessanti sono la Chiesa della Consolazione, l’adiacente Chiesa di San Rocco e quella della Santissima Trinità. Ma il centro storico non si limita ai soli edifici religiosi, ricco com’è anche di palazzi di varie epoche. Ecco dunque che sfilano il Palazzo Comunale, quella de La Rocca, il Palazzo Monsignore. L’unica architettura militare presente è la Rocca dei Colonna che risale al Trecento, dove fa bella mostra un bellissimo portale del 1606. 

Vieni a scoprire con noi le Grotte di Pastena e Collepardo

Le grotte
Poco distanti dal centro abitato si trovano le Grotte dei Bambocci (nella foto sotto), il cui nome richiama alle numerose stalattiti presenti che hanno assunto la forma dei pupazzi, ovvero bambocci. Sono chiamate anche Grotte della Regina Marghirita, in onore della visita della sovrana nel 1904. La cavità carsica è composta da due stanze, la seconda più piccola che è chiusa al pubblico per salvaguardare la colonia di pipistrelli che la popola, e la prima alla quale si accede da un suggestivo passaggio triangolare, che presenta lo spettacolo di una vera e propria “foresta pietrificata” di stalattiti e stalagmiti, formatesi nel corso dei millenni dal lento stillicidio dell’acqua. Altra meraviglia naturale di Collepardo è il Pozzo d’Annullo, una voragine carsica unica in Europa per dimensioni poiché vanta una circonferenza di 300 metri e una profondità di 60, con il fondo in cui si ammirano, oltre alla vegetazione, le stalattiti curve plasmate dal vento. 


                                                            Interno delle Grotte dei Bambocci

I monasteri
Le attrazioni di questa zona non si esauriscono qui, in quanto Collepardo ospita sul suo territorio anche le Certosa di Trisulti, considerata uno dei più bei monasteri dell’Italia centrale. Venne edificata nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III per essere affidata ai monaci Certosini, a cui seguiranno i monaci Cistercensi nel 1947. Oggi la certosa è un polo museale di notevole interesse che annovera l’interna Chiesa di San Bartolomeo (nella foto sotto) ricca di opere d’arte, l’antica Farmacia del Seicento, i giardini all’italiana con l’annesso labirinto e la Biblioteca Statale che annovera oltre 25 mila volumi. I monaci sono particolarmente attivi e spesso organizzano corsi di erboristeria e botanica pratica, introduttivi al riconoscimento ed uso delle piante officinali: un ottimo modo per non lasciare cadere l'antica tradizione locale, che da secoli ricerca e trasforma le erbe officinali di cui è ricca la flora dei Monti Ernici. La stessa certosa, inoltre, è un celebre punto di partenza per i numerosi itinerari escursionistici che raggiungono le meravigliose cime del monte La Monna e del Monte Rotonaria. Nelle vicinanze si trova anche il solitario Santuario della Madonna delle Cese, affascinante meta di pellegrinaggio aggrottata dentro un’affascinante insenatura e, sempre nei dintorni di Collepardo, lungo la strada per Veroli si possono intravedere i resti del Monastero di San Domenico, in cui si insediò la prima congrega benedettina, e del Monastero di San Nicola, che dava ospitalità ad una comunità religiosa interamente femminile, e il Ponte dei Santi.


                       Il cortile e la chiesa di San Bartolomeo, con la facciata riaslente al 1798

La natura
Tra le attività naturalistiche c’è da segnalare in primis il Giardino Botanico Flora Enrica gestito dal WWF, che ingloba diversi e rari esemplari di piante spontanee, visibili grazie alla fitta rete di sentieri che si snodano in mezzo al verde. C’è poi l’Ecomuseo “Orto del Centauro” (per informazioni clicca qui), nato nel 2013 con l'obiettivo di conservare e valorizzare in modo sostenibile l’eccezionale patrimonio naturalistico e culturale presente nel territorio di Collepardo che, grazie alla favorevole esposizione, alla natura carbonatica dei substrati rocciosi e alla ricchezza di acque, ospita una eccezionale biodiversità. Il nome dell’ecomuseo deriva dalla tradizione erboristica che caratterizza questa porzione dei Monti Ernici, definita dallo storico tedesco Febrònio “l’Orto del Centauro Chirone”. Secondo la mitologia, Chirone, figura di riferimento per la storia della medicina, si curò una grave ferita con le erbe spontanee qui raccolte.
 
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