
Veduta di Cascia all'alba
Scoprire Cascia
La città di Santa Rita si trova in una zona basso montana della Valnerina, sulla cima del colle di Sant’Agostino. La sua storia la vede comune già nel XII secolo, quando fu dominata anche da Federico II di Svevia, per passare ad essere possedimento dello Stato Pontificio nel 1596. L’intera comunità venne destabilizzata dall’occupazione napoleonica e dai moti risorgimentali fino all’annessione al Regno d’Italia in cui venne ricreato un certo equilibrio, sia sociale che urbanistico. Le principali opere architettoniche della città risalgono al periodo medievale. Tra queste spiccano la chiesa gotica di San Francesco, caratterizzata dal bellissimo rosone e dal portone ogivale; la chiesa di Sant’Agostino (nella foto sotto) che conserva pregevoli esempi di affreschi della scuola umbra; la collegiata di Santa Maria, che risulta essere l’edificio più antico ma che è stato ampiamente modificato in seguito ai diversi terremoti.

Esterno della Chiesa di Sant'Agostino
Tra gli edifici civili un posto di primo piano lo occupano Palazzo Carli, antica residenza nobiliare oggi sede della Biblioteca dell’Archivio Storico e degli Uffici Culturali, e Palazzo Santi, ubicato sulla scalinata che conduce alla Basilica di Santa Rita e dotato di un maestoso portale in bugnato di accesso, sede del Museo Civico dal 1997. Al suo interno è ospitata una ricca dotazione di reperti archeologici, molti dei quali risalgono all’VIII sec. a.C., altre preziose opere d’arte come stemmi di papi, podestà e cavalieri e una collezione di dipinti. Nel sec. XII, costituitasi a repubblica indipendente, Cascia sentì il bisogno di rafforzare ed ampliare la cinta muraria e di erigere un cassero nella parte più elevata: fu per volere di Papa Paolo II che venne eretta la Rocca di Cascia sulle fondamenta di una precedente fortezza. I lavori, iniziati nel 1465, furono portati a compimento entro l’anno successivo, con la nascita di un nuovo fortilizio restaurato poi nel Cinquecento. Oggi delle rocca rimangono i ruderi che, oltre a far comprendere la potenza di Cascia nel periodo altomedievale, offrono comunque l’idea di come doveva essere, con una forma asimmetrica di un trapezio irregolare, torrioni di 30 metri di circonferenza e protetta da un profondo fossato. Al suo interno, oltre alla dimore del castellano, era situata una cappella.

La frazione di Roccaporena, dove nacque Santa Rita
Il Santuario di Santa Rita
Nonostante il resto della città risulti comunque interessante, le principali attrattive sono la Basilica Santuario e il Monastero di Santa Rita, veri e propri centri religiosi di fama mondiale, situati nella parte più alta del nucleo abitativo: vi si arriva attraverso una strada esterna che lambisce il paese oppure, internamente, dove le ripide salite sono attenuate da sistemi di scale mobili. Nata in sostituzione della precedente e ricostruita nel 1557, la basilica è una costruzione moderna, edificata nell'arco di nove anni, dal 1938 al 1947. Ai lati del portale ci sono due pilastri divisi in dieci riquadri, scolpiti con rilievi che si riferiscono agli episodi salienti della vita della santa, con iscrizioni in volgare. All'interno della chiesa, nella cappella di Santa Rita un'urna in cristallo posta su un basamento marmoreo decorato contiene il corpo della santa. Sopra l'altare alcuni candelieri e una croce in argento del Seicento contribuiscono a creare una mistica atmosfera. Risale al XIII secolo il monastero dove dimorò la santa come suora di clausura negli ultimi quaranta anni della sua vita.

Esterno della Basilica di Santa Rita da Cascia
I prodotti tipici di Cascia
Cascia è nota sopratutto per la coltivazione ed il commercio dello zafferano, che costituì per secoli un'attività economica di primaria importanza. Legato al miracolo delle api attribuito a Santa Rita è il miele millefiori, che rappresenta il frutto di un’antica tradizione di apicoltura praticata nei monasteri, nei conventi e nei castelli. Il miele ricorda il primo dei cinque miracoli avvenuti durante l’esistenza della Santa: leggenda narra che quando Rita aveva solo cinque giorni, cinque api bianche le entrarono e le uscirono dalla bocca senza pungerla e depositando sulle sue labbra del miele. Un posto di particolare rilievo è riservato al famoso tartufo nero utilizzato per condire i piatti più prelibati. Diversi sono anche i prodotti suini come la collarina, il tipico salame umbro, o il barbozzo, ovvero il guanciale, ma anche la lonza, la coppa, la ventresca, le salsicce. Da provare i piatti a base di cicerchia, il caratteristico legume simile ai piselli, o con la roveja di Civita di Cascia, che può essere gustata fresca oppure essiccata, come ingrediente principe per minestre o zuppe. Macinata a pietra può anche essere utilizzata come farina dal lieve retrogusto amarognolo per fare la farecchiata o pesata, una polenta tradizionalmente condita con un battuto di acciughe, aglio e olio extravergine di oliva. Altre ricette locali prevedono la base di funghi, soprattutto il porcino.