La carta è un materiale per cui alcune persone nutrono una vera e propria passione. La sua texture, la consistenza, l’odore, il rumore che fa sfogliandola: i ‘feticisti’ di libri, quaderni, riviste e giornali spesso non sono solo amanti di lettura e scrittura, ma della materia che li compone. Se anche voi nutrite questa passione, o semplicemente amate i musei etnografici, ad Amalfi potete visitare il Museo della Carta e scoprire curiosità e aneddoti sul prezioso materiale.
Ma perché un museo ad Amalfi? Il legame tra Amalfi e l’industria cartiera è antico. La scoperta della carta è stata una pietra miliare della storia dell’umanità, e molte fonti concordano nel dire che avvenne in Cina, nel 105 d.C. Il cammino che questo materiale intraprese da lì in poi attraversò il mondo intero, e dall’oriente giunse nei paesi arabi e quindi nel Mediterraneo. I primi luoghi dove crebbe una vera e propria ‘industria’ di produzione della carta furono le Repubbliche Marinare: Genova, Venezia, Pisa e Amalfi videro sorgere i maggiori centri. Grazie ai fitti rapporti con l’Oriente, in queste città giunsero per prime tecniche e conoscenze per produrre un materiale che stava rivoluzionando il mondo intero, e in particolare tornava utile nel tenere registro di commerci e rotte navali.