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Svizzera Ascona Museo Comunale d'Arte Moderna

Ad Ascona non solo la Collezione Werefkin

Al Museo Comunale d'Arte Moderna la rassegna permanente degli artisti attivi tra Ascona e Locarno dai primi del Novecento  

Marianne Werefkin
Ascona, Fondo Marianne Werefkin, Museo Comunale d’Arte Moderna
Marianne Werefkin, Atmosfera tragica, 1910
Situato nel cuore della città di Ascona il Museo Comunale d’Arte Moderna oltre ad ospitare la Collezione del Comune è sede di due fondazioni: la Fondazione Marianne Werefkin e la Fondazione Richard e Uli Seewald. La Collezione del Comune ha preso origine nel 1922, quando molti tra gli artisti giunti ad Ascona decisero di donare una loro opera, con lo scopo di creare il Museo Comunale di Ascona. Tra le opere più importanti si annoverano la “Testa di ragazza” di Alexej Jawlensky, “La raccolta di frutta” di Cuno Amiet e “La casa rossa” di Paul Klee, offerti dalla pittrice russa Marianne Werefkin assieme a cinque suoi lavori. La Werefkin partecipò quindi attivamente alla fondazione del Museo con la sua collezione in cui erano presenti alcune opere dei principali esponenti del gruppo dell’Orsa Maggiore (Der Grosse Bär) come Walter Helbig, Otto Niemeyer-Holstein, Albert Kohler, Ernst Frick, Otto van Rees e Gordon Mallet McCouch. 

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LA FIGURA DI MARIANNE WEREFKIN
 
Ricordiamo che nel 1909 Marianne Werefkin fondò a Monaco di Baviera assieme ad Alexei Jawlensky la Nuova Associazione degli Artisti di Monaco che li vide al centro del dibattito artistico internazionale dell’epoca. Si trattava di una sorta di premessa alla nascita del novimento d'avanguardia Blaue Reiter (1910) che contribuì inoltre alla rivoluzionaria arte astratta del loro amico e compatriota Vassilj Kandinsky, alla quale Marianne Werefkin seppe dare fondamento teorico nei suoi scritti, fino agli anni trascorsi in Svizzera, in particolare nel borgo di Ascona.

Marianne Werefkin, Autoritratto, 1910 circa - Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München
 
IL MUSEO OGGI
 
Oggi il Museo ospita dunque la collezione della Fondazione Marianne Werefkin che si compone di circa 90 dipinti e 170 libretti di schizzi e la collezione Richard e Uli Seewald, che raccoglie non solo le opere di Richard Seewald, professore all’Accademia di Monaco di Baviera e membro dell’Orsa Maggiore, ma anche la sua collezione privata che vede insieme dipinti di artisti come Utrillo e Klee, ma anche disegni di Franz Marc e di Kubin. Tra le acquisizioni più recenti del Museo segnaliamo le opere di Julius Bissier, Ben Nicholson, Italo Valenti, Marino Marini, Hermann Haller e i Fondi Carl Weidemeyer, Charlotte Bara e Anna Iduna Zehnder.

Alexej Jawlensky, Sera d’estate a Murnau, 1908-09, Olio su cartone, 33,6 × 45,2 cm, Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München
 
LA MOSTRA TEMPORANEA
 
Dal 20 settembre 2020 al 10 gennaio 2021, il Museo d’Arte Moderna di Ascona ospiterà una importante retrospettiva che approfondisce il rapporto tra Alexej Jawlensky (1864-1941) e Marianne Werefkin (1860-1938) che, individualmente e in coppia, hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo dell’arte nel primo Novecento. Per la prima volta, la mostra mette a confronto queste due originali figure di artisti, attraverso 100 opere che ripercorrono le carriere di entrambi, in un arco temporale che dalla fine dell’Ottocento, giunge fino agli anni trenta del XX secolo, ponendo particolare attenzione alla loro relazione privata. La rassegna, curata da Mara Folini, direttrice del Museo d’Arte di Ascona, è la terza e ultima tappa di un itinerario che ha toccato due delle maggiori istituzioni tedesche per l’arte espressionista, come lo Städtische Museum im Lenbachhaus di Monaco e il Museum Wiesbaden.

Alexej Jawlensky, Autoritratto, 1912 - Wiesbaden, Museum Wiesbaden
 
IL CASTELLO SAN MATERNO
 
Sempre ad Ascona è possibile visitare il Castello San Materno, acquistato dal Comune dopo la scomparsa della sua ultima proprietaria, la ballerina tedesca naturalizzata svizzera Charlotte Bara.
Dopo un accurato restauro, il Castello, edificato a partire dal VI–VIII secolo, è ritornato a vivere diventando il nuovo spazio espositivo del Comune. Grazie alla collaborazione con la Fondazione per la Cultura Kurt e Barbara Alten, l'edificio accoglie una raccolta permanente di più di sessanta opere di artisti di area tedesca, coprendo un arco cronologico che va dalla fine dell'Ottocento al primo dopoguerra. Si tratta di una collezione di grande valore storico e culturale, che ben si coniuga con le antiche atmosfere delle sale del Castello.

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