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Associazione Dimore Storiche Marche Castel di Luco

Ad Acquasanta Terme uno dei più singolari castelli del Piceno

Mangiare nelle sale affrescate di Castel di Luco significa fare un viaggio nel tempo. Ecco perché è cosi speciale

Veduta esterna
© Associazione Dimore Storiche Italiane
Esterno del Castel del Luco
Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, si trova nel comprensorio del Parco Nazionale del Gran Sasso, immersa in un paesaggio ricco di colline incorniciate dai Monti Sibillini e a sud i Monti della Laga. Tra boschi di castagni, abeti, faggi e querce la natura è ricca e variegata, anche grazie alla presenza di tanti animali preservati per la tutela ambientale. La storia della località è principalmente associata alla sue terme, conosciute già dagli antichi Romani, e leggenda vuole che abbiano dato sollievo, nell’anno 712, ad un console romano che aveva provato a curarsi con le acque dei bagni di Toscana ma senza troppo successo, e da quel momento vennero segnate sulla mappa dell’esercito tanto che i Romani qui si fermavano per curarsi dopo le battaglie. Le acque solfuro e salsobromoiodiche hanno una temperatura di 38,6° e lo stabilimento vanta la presenza di splendide grotte, di una bella piscina nella grotta ed offre la possibilità di fare ottimi fanghi oltre alle terapie curative come quelle per le affezioni dell’apparato respiratorio o quelle come reumatismi cronici, artriti, artrosi ed esiti di fratture. 



A pochi passi da Acquasanta Terme si incontra uno dei più rari e singolari castelli del Piceno che conserva ancora, quasi intatto, il suo aspetto di struttura architettonica medioevale: Castel di Luco, esistente già nell’anno 1000 come testimonia una bolla di Papa Leone IX datata 1° luglio 1052 e conservata nell’archivio della cattedrale di Ascoli Piceno. Nel documento si legge che il vescovo Bernardo Il aveva il dominio di Castel Luco insieme ad altri castelli della zona. L’ipotesi più accreditata racconta che la struttura sarebbe stata eretta nel cuore di un bosco sacro sopra il poggio di travertino dove si trovavano altari sui quali venivano celebrati riti pagani.



Sopravvissuto all’invasione delle milizie di Carlo D’Angiò e alle soldatesche di Galeotto Malatesta, Castel di Luco è rimasto protagonista di eventi storici di eccezione, come la partenza, nell’agosto del 1445, di Pietro di Vanne Ciucci, signore di Luco, alla testa di una schiera di montanari per liberare Ascoli dal potere di Rinaldo fratello di Francesco Sforza. O la vicenza del celebre bandito di Ascoli, il Parisani, che fece trucidare nell’estate dei 1562 Chiarino Montaroni al quale era stata affidata la difesa del maniero. Nei secoli successivi il castello, da fortezza che era, si é trasformato in residenza gentilizia continuando ad ospitare la famiglia Ciucci che ne è stata proprietaria fino al 1800 quando l’ultima ereditiera, Maria, andò in sposa a Giuseppe Amici che ha tramandato fino ad oggi tutta la proprietà ai suoi diretti discendenti. 



Per entrare a Castel di Luco si accede da una stradina circondata dal verde che introduce nella semplicità della vita rurale, in una dimensione a dir poco fiabesca. Salendo attraverso una scala ricavata nella roccia si arriva nel cuore del castello, oggi sottoposto a lavori di recupero e restauro. Attualmente il castello conserva ancora la sua struttura originaria e nelle stanze affrescate adibite a ristorante è possibile, su prenotazione, gustare raffinati piatti locali e rivedere, con la visita al castello, la storia di un intero millennio. Tra i raffinati decori delle volte che ricordano volti medioevali di donne intente a ricamare preziosi tessuti, il visitatore viene accompagnato ai genuini sapori della gastronomia locale, sapientemente evocati nelle settecentesche sale dei ristorante, dove l’ospite può gustare tutto il meglio della tradizione.



I particolari ambientali ed architettonici del borgo che cinge la base del castello donano un ulteriore valore aggiunto al luogo, impregnati come sono dal fascino delle atmosfere passate. Completamente addossata nella roccia sulla quale sorge il maniero si trova un’antica casa del Quattrocento, già abitazione di artigiani alle dipendenze del signore del castello, successivamente utilizzata come stalla e fienile, che è stata ristrutturata rispettandone le caratteristiche architettoniche originali. Ne sono state ricavate quattro singolari suites dai pavimenti in cotto originale, le pareti in travertino a vista e soffitti in travi di legno, tutte dotate di una splendida vista che spazia sull’aperta campagna. L’arredo, nella sua semplicità, rievoca la vita medievale che vi si svolgeva, senza per questo rinunciare alle comodità della vita moderna.

 
Castel di Luco fa parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia.
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