Incastonata sulle Alpi Carniche proprio al confine con il Veneto e l'Austria, la Carnia è una regione friulana dal fascino tutto speciale. E' impossibile non rimanere incantati dinanzi ai suoi paesaggi incontaminati interrotti soltanto da piccoli borghi di case in pietra e legno, così come è impossibile non lasciarsi sedurre dalla sua affascinante cultura che affonda le proprie origini in epoche lontane e che si esprime attraverso le tradizioni antiche, i sapori e profumi di una ricca tradizione gastronomica, il pregio dei prodotti artigianali. Un viaggio alla scoperta di questa splendida terra è l'occasione perfetta per riscoprire il contatto più autentico con una natura incontaminata che si rivela anche una splendida cornice per praticare numerose attività all'aria aperta, dal trekking fino agli sport estremi ed invernali. Ecco, dunque, cinque buone ragioni per concedersi una vacanza in Carnia lontano dai ritmi frenetici della vita quotidiana.
La natura della Carnia è una vera gioia per gli occhi. L'intera regione è un susseguirsi di scenari dominati da vette altissime, punteggiati da placidi laghi alpini e popolati da graziosi caprioli e marmotte da incontrare durante lunghe passeggiate in sella ad una mountain bike oppure ad un cavallo. Il Parco delle Colline Carniche così come quello delle Dolomiti Friulane offrono innumerevoli opportunità per concedersi lunghe passeggiate a tu per tu con le bellezze paesaggistiche di questa terra così ricca di attrattive. Esplorando la Via delle Malghe, intraprendendo i percorsi di prima linea della Grande Guerra, o sperimentando i benefici delle acque delle Terme di Arta si scopriranno piacevoli alternative alle adrenaliniche discese con gli sci ai piedi che si snodano sugli attrezzati poli sciistici di Ravascletto-Zoncolan, Forni di Sopra e Sauris.
In questa natura meravigliosa si incastonano magnifici borghi dalle case in legno e pietra in cui il tempo sembra essersi fermato. Ognuno di questi piccoli gioielli è un vero concentrato di fascino e testimonianze della lunga storia della regione. Basti pensare, ad esempio, che le acque di Arta Terme sono note sin dal 52 a.C. e che la vicina Zuglio, il cui nome antico è Iulium Carnicum, è la città romana più a nord d'Italia. Per non parlare di Sauris, considerato uno dei borghi più autentici della Carnia. Suddiviso in Sauris di Sopra e Sauris di Sotto è, infatti, un'isola alloglotta dove sopravvive ancora oggi l'antico idioma locale di derivazione tedesca assieme ad antiche tradizioni e prodotti genuini rigorosamente a chilometro zero. Magnifico il settecentesco duomo di Tolmezzo, considerato in un certo senso il capoluogo della Carnia. All'interno del pittoresco borgo si possono ammirare numerosi monumenti ed edifici storici tra cui la chiesa di S. Caterina, risalente al XV secolo ma ricostruita due secoli più tardi.
Pesariis, invece, il “paese degli orologi”, sfoggia meravigliosi segnatempo e costruzioni tradizionali che hanno mantenuto inalterato il loro fascino nel tempo. Forni di Sopra viene definita Perla delle Alpi perchè immersa nella cornice mozzafiato delle Dolomiti Friulane. Dalle sue borgate si possono intraprendere numerosi itinerari in mezzo alla natura, ma ci si possono concedere anche piacevoli passeggiate alla scoperta di case pittoresche e chiese antiche. Per ammirare le abitazioni tradizionali della Carnia e borghi medievali magnificamente conservati, vale la pena raggiungere Ampezzo, dalla storia antica ed immerso nell'omonima foresta che comprende alcuni dei boschi secolari più belli della Carnia. Per ammirare, invece, il borgo autentico più piccolo della regione, bisogna raggiungere Raveo dove si tiene una delle rassegne gastronomiche più interessanti della regione. In località Pani, inoltre, si possono ammirare i resti dei tipici rustici della Carnia.
Ogni località vanta lunghe tradizioni artigiane che si esprimono negli splendidi tessuti e nei manufatti in legno, pietra, ferro e ceramica esposti nelle botteghe che costeggiano le strade. In alcuni dei borghi si possono scoprire creazioni uniche che spaziano dai violini e i clavicembali di Paularo, all'antico Mulin dal Flec di Ilegio, ancora perfettamente funzionante, dalle Farie di Checo, storico opificio di Cercivento, al magnifico presepe di Teno, visitabile tutto l'anno e agli orologi di Pesariis tra cui il monumentale orologio ad acqua a turbina, quello con carillon e l’orologio di Leonardo Da Vinci. Per entrare in contatto con le più antiche tradizioni artigianali, e non solo, di questa magnifica regione l'appuntamento è al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Tolmezzo che custodisce preziose testimonianze della cultura carnica. Per saperne di più sull'artigianato del legno in Carnia
Se è vero che l'occhio vuole la sua parte, ed in Carnia da vedere c'è solo l'imbarazzo della scelta, quando si viaggia non si dovrebbe trascurare neanche il palato. I prodotti tipici raccontano tanto del loro territorio di origine. Ed infatti la ricchezza della cultura della Carnia si manifesta anche in un'altrettanto ricca tradizione gastronomica fatta di prodotti genuini a chilometro zero, di ricette ricche di sapore e di vere e proprie rarità come la marmellata di olivello spinoso, la grappa al radicchio di montagna e la polente e brume, una polenta morbida preparata con panna scremata proveniente dal latte munto la sera prima. Da non perdere un assaggio del delizioso prosciutto di Sauris IGP, affumicato con legno di faggio, dei gustosi ravioli dolci o alle erbe, della particolare schultar fumada (spalla di maiale affumicata) e dei formaggi genuini prodotti ancora con le antiche tecniche tramandate di generazione in generazione. L'acqua pura delle Dolomiti consente, inoltre, di produrre spumose birre artigianali che sprigionano tutti i profumi dei boschi alpini.
Negli stessi boschi rivivono le antiche leggende popolari che hanno come protagoniste affascinanti creature come i simpatici folletti bilf, protagonisti dell'affascinante folklore locale assieme alle numerose usanze, tra cui quella romanticissima che vede i giovani innamorati cimentarsi nel far rotolare lungo i pendii delle rotelle infuocate (las cidulas) per fare le loro dichiarazioni d'amore o quelle legate al Carnevale di Sauris con i tipici personaggi del Rölar e del Kheirar che ballano al suono delle fisarmoniche per le vie della città. Particolarmente affascinante l'evoluzione del costume tradizionale, a cui la popolazione della Carnia è ancora profondamente legata, specialmente di quello femminile di cui è stato possibile ricostruire l'intera storia ed individuare le modifiche subite nel corso del tempo. E per scoprire come vivevano gli antichi abitanti della Carnia, l'appuntamento è al museo etnografico di Casa Bruseschi a Pesariis dove è realizzata una perfetta ricostruzione di residenza signorile carnica. Per saperne di più sui costumi della Carnia.
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