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Terme Luigiane tra boschi e fonti termali

In provincia di Cosenza, in una pittoresca cornice ricca di verde, sorge la stazione di cura più antica della Calabria

Terme Luigiane
courtesy of©Terme Luigiane
Terme Luigiane
Volersi bene significa anche prendersi cura della propria salute. Le terme, sin dai tempi degli antichi romani, sono rinomate per essere dei veri e propri paradisi del benessere in cui recarsi per migliorare le proprie condizioni psico-fische. Come? Semplicemente avvalendosi delle virtù terapeutiche dell’acqua termale, preziosa fonte di guarigione. Sono tante le oasi di pace dislocate su tutto il territorio nazionale che, avvolte da contesti naturalistici di grande spessore, deliziano i visitatori alla ricerca di una dimensione magica in cui rifugiarsi per godere di momenti di assoluto relax. Come ad esempio le Terme Luigiane che, site tra il territorio di Acquappesa e Guardia Piemontese (in provincia di Cosenza), occupano una posizione privilegiata: sono infatti circondate da boschi di faggi e castagni e distano circa un chilometro dalle splendide spiagge della Riviera dei Cedri.

Classificate al livello qualitativo 1° Super dal Ministero della Salute, le acque ipertermali sulfuree e salsobromoiodiche che caratterizzano la più antica stazione di cura della Calabria provengono dalla rupe dolomitica chiamata il “dito del Diavolo” (a trecento metri d’altezza) alle cui pendici scaturiscono ben cinque sorgenti termali: Caronte, Minosse e Galleria Calda la cui temperatura raggiunge i 47° mentre arrivano a circa 20° quelle della Galleria Fredda e della Ferrata.
 
Il primo documento che testimonia l'uso terapeutico di queste acque è una lettera del 1446 firmata da San Francesco da Paola ma risale al 1850 il primo studio scientifico, realizzato dal medico Giovanni Pagano, che ne illustra le proprietà terapeutiche. Fu proprio grazie a lui che quelle che erano note prima come Acquae Calidae Tempsae, poi come Acquae Putidae e ancora come Fons Calidus, acquisirono l’attuale nome. Si tratta di un chiaro omaggio nei riguardi del principe Luigi Carlo di Borbone per il patrocinio ricevuto per la sua ricerca.
 
Avendo il più alto grado solfidrometrico d'Europa (173 mg/l), queste 'miracolose' acque vengono utilizzate per curare innumerevoli patologie (in primis disturbi all’apparato respiratorio, scheletrico, genitale nonché alla cute) che affliggono tanto i bambini quanto gli adulti. Come? Ricorrendo a trattamenti come la balneoterapia, la fangoterapia (rinomata per le proprietà terapeutiche e cosmetologiche) ma anche attraverso cure inalatorie e la Ionoforesi (con alghe bianche termali), praticabili negli stabilimenti di San Francesco e nelle Thermae Novae (collegate con un passaggio interno al Grand Hotel delle Terme).
 
Degno di nota inoltre il Parco Termale Acquaviva che, grazie alle sue piscine esterne, permette di unire l’utile al dilettevole sperimentando ad esempio l’idromassaggio termale, utile per combattere la cellulite, stimolare le funzioni circolatorie e migliorare le vasculopatie periferiche. O ancora la turbodoccia, una forma di idroterapia che consente di migliorare la circolazione periferica.
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