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Venosa, viaggio nel tempo nel borgo lucano

Romantiche suggestioni d'altri tempi nel borgo della provincia di Potenza

venosa chiesa incompiuta santissima trinità
Courtesy of ©Wikimedia Commons
La chiesa Incompiuta di Venosa
Un luogo senza tempo in cui culture, religioni e stili architettonici si sono susseguiti lasciando preziose testimonianze ancora oggi ben visibili esplorando da cima a fondo il borgo antico e i suoi siti più significativi. Così si presenta Venosa una località meravigliosa della provincia di Potenza che regala emozioni uniche sia ammirando gli scorci dell'abitato che i meravigliosi siti archeologici che rivelano il passaggio di Sanniti, Romani, Ebrei, Goti, Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, ognuno dei quali ha lasciato le tracce del proprio passaggio rendendo questo luogo un vero e proprio scrigno di tesori. Visitare questo suggestivo Comune lucano è un modo davvero piacevole di concedersi una fuga di coppia con una persona speciale. Ogni soggiorno si rivela, infatti, come un sorprendente viaggio nel tempo e nella storia da affrontare mano nella mano e con gli occhi bene aperti per non perdere nemmeno uno dei preziosi tesori che impreziosiscono il borgo.

Tante sono le culture che si sono succedute nel corso della storia che non meraviglia, passeggiando per il borgo antico, imbattersi qua e là in tronchi di colonne, figure togate, leoni di pietra plasmati da scalpelli romani e antiche iscrizioni. Il centro storico, infatti, è stato realizzato quasi interamente con materiali recuperati dalle architetture civili e religiose di epoca romana che hanno, dunque, disseminato il borgo di affascinanti rimandi ad un passato lontano. A vegliare su tanta bellezza si erge la mole della fortezza edificata alla fine del XV secolo da Pirro De Balzi il cui stemma, un sole raggiante, è ancora ben visibile sulla torre ovest. Da austera fortezza, che domina la scena con le sue quattro grandi torri, il castello aragonese venne convertito in dimora signorile che accolse anche la corte intellettuale dell'Accademia dei Rinascenti. Del castello longobardo, invece, resta ormai ben poco.

Numerosi i palazzi che punteggiano il centro storico, tra i quali meritano particolare attenzione palazzo Calvino, del XVIII secolo, con la sua bella facciata, il palazzo del Balì, iniziato nel XIV secolo, sede dell’ordine religioso dei Cavalieri di Malta, palazzo Dardes e palazzo Lauridia, entrambi del XVIII secolo, e l’imponente palazzo Rapolla, della seconda metà del XVII. Bellissimi gli edifici religiosi, tra i quali spiccano la cattedrale di Sant’Andrea, iniziata a metà Cinquecento, la chiesa seicentesca di San Filippo Neri e quella dedicata a San Rocco per aver liberato la città dalla peste nel 1503. Vale la pena, inoltre, soffermarsi ad ammirare le numerose fontane artistiche, tra le quali si distinguono per bellezza l’angioina (1228), quella di Messer Oto (1313) e la quattrocentesca fontana di San Marco. Chi ama viaggiare in un passato ancora più remoto, non rimane indifferente al cospetto del ricchissimo Parco Archeologico dove si possono visitare le antiche terme romane, i resti delle domus private e un anfiteatro ai quali si sono aggiunti, nel corso del tempo, i resti di una domus patrizia, chiamata Casa di Orazio, le catacombe ebraiche con numerosi ambienti ipogei riportati alla luce nel 1853 e nientemeno che un sito paleolitico risalente a 600.000-300.000 anni fa.

Ma la gemma più preziosa di Venosa è, certamente, l'antica abbazia della Santissima Trinità, un tempo divenuta una delle più potenti del meridione. Roberto il Guiscardo volle realizzare, con i materiali provenienti dal vicino anfiteatro, una chiesa più ampia per custodire il sacrario degli Altavilla. Ma per alterne vicende il lavoro non venne mai portato a termine ed oggi il sito della cosiddetta Incompiuta si mostra agli occhi dei visitatori come il più suggestivo di Venosa. Un luogo dotato di una carica espressiva unica che incanta, ammalia e seduce.

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