Tutto il fascino e la bellezza della Puglia concentrate in un unico, piccolo borgo salentino in cui il tempo si ferma, il cuore si apre e lo sguardo si innamora. Sono queste le emozioni che suscita Presicce quando si ammira il mosaico di chiese e palazzi signorili che impreziosiscono il centro storico, gli ulivi che incorniciano il borgo con le loro forme contorte, i muretti a secco che raccontano storie lunghissime e le meravigliose masserie rinascimentali che si alternano alle casine settecentesche. C'è tutto questo e molto di più in un soggiorno nel borgo di Presicce che racchiude tutto lo spirito e la bellezza salentini offrendosi come una meta ideale da esplorare assieme alla propria dolce metà respirando a pieni polmoni le atmosfere romantiche della Puglia più bella.
A 70 chilometri da Lecce, adagiato sul territorio delle Serre Salentine, Presicce è uno scrigno di sorprese che, non a caso, gli sono valse l'inserimento nel circuito dei Borghi Più Belli d'Italia. Chiese antiche e palazzi rendono ogni passeggiata per le vie del centro un susseguirsi di scorci pittoreschi. Si rimane incantati dinanzi alle suggestioni barocche della bella chiesa di Sant'Andrea, alle forme rinascimentali del campanile e alla monumentale bellezza di Palazzo Ducale che, affacciato su piazza del Popolo, custodisce preziose testimonianze di oltre mille anni di storia. La splendida loggia, gli incantevoli giardini pensili ricavati sul terrapieno delle mura del perimetro sud e la cappella della Santissima Annunziata svelano il tentativo di epoca seicentesca di ingentilire la precedente struttura fortificata. Nel corso del secolo successivo, il palazzo venne, invece, impreziosito con la realizzazione della quinta barocca, dello scalone a doppia rampa che conduce al piano nobile e l'apertura di un portale di accesso ai giardini pensili da piazza Sant'Andrea (oggi piazza Villani). Agli inizi del XX secolo, infine, il palazzo, che oggi è sede del Museo della Civiltà Contadina ed ospita eventi culturali e mostre, venne adornato con le caratteristiche merlature.
E se i dintorni sono un trionfo di scenari meravigliosi, fatti di chiese come quelle di Santa Maria degli Angeli e Santa Maria dei Dolori, e quella rupestre della Madonna di Loreto, di origine basiliana, con la Cripta di San Mauro, di pittoresche masserie, di cui alcune fortificate, come quelle cinquecentesche Del Feudo, La Casarana e Tunna, e le “Casine” che vi sono sorte accanto in epoca settecentesca per ospitare gli alloggi dei proprietari terrieri, il vero tesoro di questo splendido borgo si trova sottoterra, dove si cela un sorprendente dedalo di frantoi ipogei. Se ne contano ben 23 dove si conservano ancora antichi torchi e macine con i quali si produceva il prezioso olio locale. I più antichi si trovano in corrispondenza della Serra di Pozzomauro e vennero scavati nella roccia, con ogni probabilità, da comunità agricole e pastorali con l'ausilio dei monaci basiliani per riorganizzare la popolazione a seguito delle invasioni saracene.
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