Sembra di fare un tuffo nel Medioevo quando si esplora il delizioso borgo di Montefabbri, nel cuore della provincia di Pesaro e Urbino. Abbarbicato su un colle proprio a metà strada tra le due città, il borgo veglia da 319 metri di altitudine sulle valli del fiume Foglie e del torrente Apsa sfoggiando scorci caratteristici che sembrano usciti da un'epoca ormai lontana ma ancora vivida tra i vicoli e gli edifici storici rimasti intatti e inalterati nel corso del tempo. La campagna verdeggiante crea una cornice di estrema suggestione che sembra uscita da un quadro e che crea un'atmosfera di serenità e di tranquillità da condividere con una persona speciale. La bellezza del paese risiede proprio nella sensazione che dona di trovarsi sospesi in un'altra epoca che ha lasciato preziose testimonianze tutte da scoprire passeggiando mano nella mano.
Quando si varca l'antica porta di accesso sormontata dalla quattrocentesca scultura in arenaria della Madonna Lattante, ci si ritrova catapultati nel Medioevo epoca in cui, attorno alla splendida pieve di S. Gaudenzio, si sviluppò il borgo, oggi inserito nel circuito dei Borghi più Belli d'Italia. La Pieve è uno dei luoghi più caratteristici del paese, oltre ad essere una delle più antiche della diocesi di Urbino. Nel corso dei primi anni del secondo millennio la cittadina si dotò delle fortificazioni murarie che, ancora oggi, la custodiscono. Le viuzze convergono, a raggiera, verso la piazza centrale sulla quale si affaccia questa splendida pieve affiancata dal bel campanile quattrocentesco che svetta sul paese.
All'interno della chiesa venne battezzato il Beato Giansante Brancorsini di Montefabbri, conosciuto come Beato Sante, al quale è dedicato l'omonimo santuario situato nella vicina località di Mombaroccio, meta di pellegrinaggio particolarmente apprezzata. Nella suggestiva cripta sottostante risalente al XII secolo, in stile gotico, sono, invece, custodite le spoglie di Santa Marcellina, vergine e martire romana del III secolo, patrona di Montefabbri. E a sera sarà un piacere sedersi a tavola e gustare i piatti della tradizione del Montefeltro che spaziano dalle portate a base di funghi e tartufi, sino ai formaggi di pecora di fossa, alla piadina e alla crescia.
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