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Marche, fuga romantica a Frontino

Alla scoperta del Comune più piccolo del Montefeltro e dei suoi scorci più suggestivi

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Toni Pecoraro/Pubblico Dominio
Una veduta di Frontino
Non bisogna lasciarsi ingannare dalle dimensioni di Frontino. Il fatto che sia il Comune più piccolo della provincia di Pesaro - Urbino e dell'intera Comunità Montana del Montefeltro non rende la località meno ricca di attrattiva. Non a caso questo piccolo gioiello marchigiano è inserito nel circuito dei Borghi più Belli d'Italia ed è stato insignito della prestigiosa Bandiera Arancione del Touring Club. Gli ingredienti, insomma, sembrano esserci davvero tutti per non rimanere delusi da un weekend tra le bellezze del borgo. Ed infatti i suoi scorci sono di quelli che non si dimenticano, così come la cornice paesaggistica in cui sorge che offre panorami da sogno perfetti per essere contemplati in compagnia di una persona speciale. Con il San Valentino ormai alle porte sarebbe un peccato, dunque, non prendere in considerazione Frontino per una romantica fuga di coppia.

Immerso nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello e dominato dal Monte Carpegna, il borgo si affaccia sulla Valle del fiume Mutino, dalle cui pietre hanno preso forma le strade lastricate che si insinuano nel centro storico, così come le bellissime torri e le mura castellane. Si può affermare, dunque, che a Frontino anche le pietre hanno qualcosa di importante da raccontare. Ogni passeggiata tra le mura del borgo è un vero e proprio tuffo nel passato. Ogni casa ed ogni vicolo sprigiona atmosfere intrise di fascino e di storia, atmosfere che raggiungono il culmine quando ci si trova al cospetto del duecentesco convento di Montefiorentino. Fondato, secondo la tradizione, da san Francesco di Assisi, è uno dei conventi più grandi dell'intera regione. Tra le sue meraviglie custodisce un piccolo chiostro oltre che la splendida cappella dei Conti Oliva, risalente alla fine del XV secolo, considerata un vero e proprio capolavoro di arte rinascimentale.

Da non perdere, inoltre, una visita al Monastero di S. Girolamo, immerso tra le querce secolari ed oggi adibito a residenza d'epoca, e al suggestivo mulino ad acqua di epoca trecentesca, detto anche di Ponte Vecchio, vegliato da una torre, che riforniva il castello di farina e di pane. E proprio al pane, infatti, è dedicato il Museo oggi allestito al suo interno. Un tempo, per fornire le scorte al castello, il mulino era raggiunto da un lungo percorso sotterraneo che si dipanava dagli scantinati di Palazzo Malatesta, all'interno delle mura. E per rendere ancora più dolce la permanenza nel borgo, l'appuntamento è presso i panifici e le pasticcerie locali dove è possibile gustare il delizioso bostreng, dolce tipico a base di latte e uova.

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