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Liguria: Cervo, il borgo dei corteggiamenti

Deriva da un fatto accaduto nel Seicento il curioso nome della scalinata più nota del comune ligure, in cui si scontrarono ragazzi locali e forestieri nel corteggiare le ragazze

Panorama di Cervo
©Comune di Cervo
Veduta panoramica di Cervo
Da tempo certificato tra i Borghi più Belli d’Italia Cervo, in provincia di Imperia, ha saputo mantenere intatte le sue originali caratteristiche di borgo medievale sul mare, circondato da verdi colline e protetto da torri e mura cinquecentesche che donano ancora oggi suggestioni fuori dal comune. Si può visitare il centro storico solo a piedi, ecco perché è particolarmente indicato per una romantica passeggiata in tranquillità: antichi edifici, vicoletti acciottolati e botteghe di artigiani ed artisti si fondono in modo armonico con le attrazioni più importanti. Come il Castello, sede dell’Ufficio Iat e del Polo Museale costituito dal Museo Etnografico e da una mostra permanente, o la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista, splendido esempio di architettura barocca in cui fanno bella mostra l’elegante campanile e il crocefisso di legno sull’altare laterale.

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Accanto si trova l’Oratorio romanico di Santa Caterina, oggi sconsacrato ed utilizzato per iniziative culturali, che ospita al suo interno diversi affreschi cinquecenteschi mentre su un poggio fuori le mura si trova la Chiesa di San Nicola, a pianta ottagonale, che si presenta con il suo aspetto barocco, diversi altari in stucco, l’altare maggiore in marmi policromi e opere d’arte quali la Pala della Madonna del Soccorso. Tra i palazzi signorili il più interessante è Palazzo Viale, con il suo bel portale in marmo bianco, cornici in stucco alle finestre e motivi decorativi dipinti. Essendo Cervo un borgo ligure è caratterizzato dai carruggi, spesso collegati da scalinate piuttosto ripide che, con pochi gradini, colmano dislivelli di parecchi metri.

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Da via Alfieri, salendo sulla destra, si imbocca una di queste scalinate che porta in Piazza Alassio, la Traversa del Forno, meglio nota con il curioso nome di “scainà de rumpi cù”, che deriva da una fatto accaduto nel Seicento quando erano in voga i balli popolari e regnava un acerrimo campanilismo fra paesi confinanti. I giovani cervesi mal sopportavano che, in occasione dei balli, le ragazze di Cervo fossero corteggiate dai ragazzi di altri paesi ed una sera, durante il ballo, nacque un litigio che degenerò in rissa. I cervesi ebbero la meglio e molti dei ragazzi forestieri scelsero l’impervia scalinata come via di fuga, cedendo rovinosamente per l’impeto, fatto che ha portato a coniare il bizzarro toponimo di ""scainà de rumpi cù”. A ricordo di questo episodio dai risvolti tragicomici che ha dato nome alla scalinata è stata anche posta un’iscrizione.
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