Ci sono posti che entrano nel cuore e rimangono nella mente e nell’anima: proprio a loro è dedicato il censimento biennale promosso dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) che, da ormai un decennio, si batte al fine di salvare i luoghi dimenticati d'Italia coinvolgendo attivamente tutti i cittadini desiderosi di proteggere e valorizzare quelle meraviglie che contribuiscono a rendere ricco e unico il patrimonio dello stivale.
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Ognuno ha un luogo speciale nella propria vita e vorrebbe preservarne l’integrità in eterno in quanto custode di grandi emozioni: in attesa dell'8° censimento che avrà luogo il prossimo 13 maggio 2016, si può ricordare una delle meraviglie che, nell’ultima edizione, è entrata nella top 3. Parliamo del Castello di Calatubo, un'antica fortezza che sorge nei dintorni di Alcamo, in provincia di Trapani, sulla roccia di un rilievo collinare da cui domina il golfo di Castellammare da un lato mentre, dall’altro, volge verso l'entroterra. Si tratta di uno dei siti di maggiore interesse della Sicilia sud occidentale, una bellezza che si è portata a casa ben 71.967 voti, numeri importanti che hanno dimostrato la volontà dei cittadini, e di tutti gli affezionati, di vederlo tornare al suo fascino originale. Il castello infatti, acquistato dal comune di Alcamo dalla famiglia Papè di Valdina, avrà finalmente giustizia grazie al progetto di valorizzazione e restauro che lo vedrà coinvolto, un gesto doveroso affinché possa essere messo in sicurezza e recuperare la dignità che merita e perché no, magari fare da traino per il rilancio del turismo locale.
La zona d’altronde è decisamente promettente: Alcamo infatti, data la sua posizione a cavallo tra il Mar Tirreno e le pendici del monte Bonifato, considerato il “tetto della Sicilia occidentale”, è un vero e proprio museo a cielo aperto dove calpestare la storia passeggiando tra chiese, sontuosi palazzi e ancora castelli, come quello dei Conti di Modica che svetta con le sue torri nel cuore della cittadina. Chi non si lascia intimorire dalla stagione invernale, non c’è cosa più romantica e rilassante che godere di quelle bellezze della natura che fanno bene all’animo, alla salute e anche all’umore se viste da una location insolita. Ebbene sì, a circa 7 km da Alcamo esistono preziose fonti di acqua calda sulfurea, vere e proprie spa naturali le cui proprietà terapeutiche erano conosciute già ai tempi dello storico Diodoro Siculo. Rilassarsi in un contesto di tale portata è una sensazione inspiegabile che merita di essere vissuta immergerendosi in piscine là dove la temperatura oscilla tra i 46 e i 47° e permette di sperimentare sulla propria pelle, a costo zero, le proprietà di quelle acque.
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Il bello di questa località passa anche per la tavola: gli appassionati di enogastronomia potranno capire perché Alcamo rappresenta uno dei principali centri siciliani per quel che concerne la produzione di vini: l’occasione è quella giusta per inebriarsi con un calice di Bianco D’Alcamo D.O.C, uno dei vini più pregiati, e fare il pieno di delizie in una delle tante location in grado di raccontare la vera essenza di questa terra. Nella Riserva Naturale Orientata del Bosco d’Alcamo, il ristorante La Funtanazza coccola con una cucina basata su prodotti a chilometro zero e che dire della vista, dalla terrazza si gode di un panorama mozzafiato su Castellammare del Golfo, il tutto gustando sfiziosi piatti come la caponata di melanzane, agnellone ai ferri “cu l’Ammogghiu” e, dulcis in fundo, le famose Minne di vergini, un dolce tradizionale a forme di seni ripieni di una crema di latte, detta biancomangiare. Pasto con vista anche quello che si gode dall’Hotel La Battigia la cui cucina, mediterranea, offre pescato freschissimo e non solo, essendo posizionato in quel di Alcamo Marina, regala una privilegiata vista sul Golfo di Castellammare.
