Si gioca sul titolo del film di Stephen Gaghan (Syriana), una riflessione sul Sogno Americano e i suoi limiti che passa per la ricerca del prezioso metallo da parte del businessman Kenny Wells, in cerca di riscatto, e del geologo ed esploratore di fiumi Michael Acosta.
Un viaggio che però tocca anche le città statunitensi di Albuquerque nel New Mexico, di New York e soprattutto di Reno, nel Nevada, per il produttore Teddy Schwarzman: "il nostro mondo, la nostra linea di base. Dove esistono realmente i personaggi. La giungla dell'Indonesia è la speranza, è l'avventura, è la possibilità, è l'altro".
Ma è stato in Tailandia che si sono svolte le riprese, per vari motivi (infrastrutture, panorami, minori costi e una geografia simile a quella dell’Indonesia). GLi stessi, più o meno, che in passato hanno convinto anche i vari The impossibile, Una notte da leoni parte II, Il domani non muore mai, Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith e Good Morning, Vietnam ad approfittare del Paese.
È lui l'ambizioso Kenny Wells, imbruttito e ingrassato, eppure particolarmente avventuroso e motivato. Anche per il ricordo di suo padre che il film gli ha suscitato e che l'attore Premio Oscar racconta così: "Mio padre ha investito in una miniera di diamanti in Ecuador. Non c'erano diamanti in Ecuador! È andato lì, ha preso il suo machete e si è fatto strada attraverso la giungla".
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Piove anche in Paradiso, e l'ha scoperto il regista del film, che per colpa di "un monsone senza precedenti nella giungla della Thailandia", ha perso il 75% dei set sin dal secondo giorno di riprese, a causa dell'inondazione di due fiumi… "Il tetto del nostro set principale era due metri sotto l'acqua. La pioggia ha abbattuto le gru. Tutto ciò che non era stato legato, è finito giù diritto verso il mare. Tutte le nostre location sul fiume e dentro la giungla sono state perse", ha raccontato.
Shangri-La, Mandarin Oriental e lo splendido Siam (il preferito del produttore esecutivo Ben Stillman: "Il Siam è assolutamente bellissimo. È proprio sull'acqua, quindi bisogna arrivarci in barca") sono stati i tre alberghi di Bangkok - i tre più alti della città - nei quali si sono ricostruite le scene ambientate nella Giacarta del 1980.
L'esploratore, "the river walker", Mike Acosta è l'attore visto in Carlos, Joy e Point Break. Che qui vediamo stagliarsi su una delle location più importanti e complesse, quella della miniera d'oro di Washoe. Per la quale - dopo il diluvio suddetto - ci si è spostati a Chomplee, un gioiello nascosto tra le rocce calcaree nella provincia di Krabi.
Insieme alla Giacarta del 1980, la cornice più importante di tutto il film. Indispensabile. E fortunatamente perfettamente 'sostituita' dalla Thailandia (la stessa di Surat Thani), dopo lunghe ricerche che hanno toccato anche le zone di confine con il Myanmar e il Laos.