Al confine tra Toscana e Lazio, immerso nella campagna che dalla provincia di Viterbo arriva al mare, sorge un sito archeologico molto importante, ovvero i resti dell’antica città etrusca di Vulci. Ma l’aspetto particolarmente interessante di quest’area è che si può comodamente parcheggiare l’auto e percorre a piedi un vero e proprio tour tra siti archeologici e panorami bucolici di straordinaria bellezza. Ci troviamo nella Maremma laziale, zona di dolci pendii e pianori, aree un tempo abitate dalla civiltà villanoviana, poi dagli etruschi, quindi dai romani, dai monaci, dai saraceni, dallo stato pontificio. Insomma, immersi nella campagna si trovano diversi punti di interesse storico, che si possono visitare in abbinamento ad una giornata di facile trekking tra le campagne.
Il complesso del Parco di Vulci ha come grande protagonista l’antica città etrusca, divenuta poi romana. Fu una vera e propria metropoli a suo tempo, e lo testimoniano le nobili tombe e i reperti esposti al Museo Nazionale Archeologico. L’antica città si trova su un pianoro, a pochi metri dal quale il torrente Fiora ha scavato un canyon, a sua volta attraversato da un’altra icona di questo parco: il Ponte della Badia (anche chiamato ‘ponte del Diavolo’) che conduce al Castello della Badia, un maniero-fortezza al cui interno sono esposte altre tombe etrusche e della civiltà villanoviana. Il colpo d’occhio sul castello con il ponte a strapiombo sul torrente è a dir poco pittoresco.
Le attrazioni continuano con il Laghetto del pellicone, la Necropoli Orientale, la Tomba François, la Tomba delle Iscrizioni ed il Tumulo della Cuccumella (per visitarle occorre prenotare una visita guidata). Tutte queste tappe archeologiche si trovano immerse nel maestoso paesaggio maremmano, popolato da pecore, vacche e cavalli allo stato brado. Un luogo magico dove coniugare la passione per la storia con quella per la natura. I percorsi possono coprire diverse distanze per essere accessibili a tutti: ci sono percorsi brevi, di 1 o 2 chilometri, e percorsi più lunghi, di oltre 3 chilometri. All’interno del Parco vi sono anche due punti di ristoro per completare la giornata con la degustazione di piatti tipici.
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