Urbania, nelle Marche, è una cittadina ricca di monumenti, che si presenta agli occhi del visitatore con il suo impianto urbanistico regolare, formato da vicoli lunghi e diritti che la fanno assomigliare ad un accampamento romano. Divisa in quattro quartieri, Porta Parco, Porta Cella, Porta Vecchia, Porta Nuova, ospita nel centro storico costruzioni di vari periodi e di notevole pregio architettonico. Fra tutte emerge la vasta mole del Palazzo Ducale, oggi sede della Biblioteca Comunale, degli Archivi Storici, del Museo Civico e del Museo della Civiltà Contadina: all'interno si possono ammirare due rari globi del Mercatore, una straordinaria raccolta di disegni e incisioni del Cinque e Seicento e una sezione di maiolica durantina. Il Palazzo Comunale, ricostruito nella prima metà del XVI secolo da Antonio Penari di Como e da Gerolamo Genga, si caratterizza per la presenza della Torre Campanaria altra 32,30 metri con il campanone, opera del 1561 di Girolamo Onofri di Sassoferrato. Nell’atrio del Palazzo sono murati gli stemmi dei Duchi di Urbino, mentre nelle pareti della sala consiliare, al primo piano, ci sono lapidi rievocative degli eventi storici principali del Comune di Urbania.
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Sede del "Centro Studi Italiani" per stranieri è il Palazzo Signorile Boscarini, edificato nell’Ottocento su un preesistente fabbricato nobiliare, particolare per essere piuttosto articolato e vario nella sua architettura. Anche il Palazzo Signorile Carrara ospita una scuola di italiano per stranieri, e vanta una storia ricca di eventi: anticamente apparteneva agli ebrei e infatti, al pianterreno, c’era anche una sinagoga In seguito passò alla nobile famiglia Aloisi che, essendo amica di Papa Pio XII, ospitò spesso il Pontefice. Alla fine dell’Ottocento vennero chiamati decoratori per affrescare i meravigliosi soffitti che ancora possiamo vedere nel palazzo. Fuori dalla cerchia muraria si trova il Barco Ducale, già residenza e luogo di caccia dei Duchi di Urbino: si tratta di una grande villa iniziata da Francesco di Giorgio, portata avanti dal Genga, con la bella chiesa centrale vanvitelliana.
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Passando agli edifici religiosi non si può che iniziare dalla Cattedrale, già chiesa abbaziale di S.Cristoforo del Ponte, che conserva la Torre Campanaria romanica e alcune parti risalenti all'età preromanica. Ripresa e ristrutturata in più occasioni, nella metà del Settecento fu radicalmente rinnovata dall'architetto Giuseppe Tosi con un pregevole intervento neoclassico. L’opera maggiore custodita al suo interno è il "Crocifisso" di Pietro da Rimini, del 1320. Fa corpo con la Cattedrale il Palazzo del Vescovo sede del Museo Diocesano. Tra gli altri edifici di culto spiccano anche la Chiesa dei Morti con bel portale gotico e il macabro “Cimitero delle mummie”, la rinascimentale Chiesa del Corpus Domini, la barocca Chiesa di Santa Caterina, la settecentesca Chiesa di San Francesco.