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Associazione Dimore Storiche Italiane: Villa Trissino Marzotto

Veneto, non solo Palladio: andiamo a Trissino

Villa Trissino Marzotto è la location ideale per grandi eventi grazie agli ambienti accoglienti e al bellissimo giardino

Esterno
©Associazione Dimore Storiche Italiane
Esterno villa
Vicenza e la sua provincia sono legate indissolubilmente al nome di Andrea Palladio, il grande architetto del Rinascimento considerato una delle voci più influenti nella storia dell’architettura occidentale. Non in molti sanno che la sua fama ha varcato anche i confini europei: la Casa Bianca, infatti, è progettata in stile palladiano, cosi come la residenza di Monticello, nello stato della Virginia, progettata dallo stesso Thomas Jefferson che a lui si è ispirato. La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto sono giustamente entrate a far parte della lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ma questo territorio è ricco anche di altre testimonianze architettoniche degne di nota. E’ il caso del comune di Trissino, situato alle pendici della Valle dell’Agno, che oltre ad ospitare interessanti edifici religiosi vanta la presenza di diverse ville, tra cui Villa Trissino Marzotto. Si tratta di un maestoso complesso monumentale composto da due strutture, la villa superiore e la villa inferiore. La prima venne eretta nel luogo dove sorgeva l’antico castello medievale di Trissino, mentre la seconda venne fatta costruire nel Settecento per volontà di Francesco Muttoni ma bruciata per ben due volte. Dopo i tanti mutamenti architettonici, operati nell’arco di quattro secoli fino al 1800, oggi si presenta come una delle più belle dimore del vicentino dove è possibile ammirare angoli suggestivi e lasciarsi avvolgere da atmosfere fiabesche. 



La proprietà si è formata attorno ad un rudere romano, anche se le prime testimonianze risalgono al 1101. Il nucleo più antico della villa, infatti, è medievale, quando la famiglia Trissino costruì un castello come emblema del proprio potere feudale. Nella seconda metà del XV secolo l’edificio venne trasformato in residenza di campagna, perdendo gradualmente il suo carattere militare. Nello stesso periodo il terreno venne allestito a giardino per essere ridefinito nel Settecento ed arricchito con alberi e statue in epoche successive. Sempre nel Settecento vennero edificate le due ville. La villa superiore è caratterizzata da un ampio prato verde ornato da statue e cinta da portali e muri, sopra ai quali si trova la “cavallerizza” da cui si scende al lungo e suggestivo viale dei cedri. Davanti alla villa inferiore scende una doppia scalinata che conduce alla grande fontana ottagonale, ornata da statue, che contiene circa 1500 metri cubi di acqua. Notevole è anche la doppia gradinata che porta alla sottostante fontana del Nettuno e alla balaustra che si affaccia sul vasto bosco, ricco di grandi querce, tassi, cedri del Libano, pini dell'Himalaya, lecci e sequoie secolari.



Il parco di circa 20 ettari è suddiviso in zone, nelle quali si alternano ampie aree boschive e radure a prato. Gli alberi si presentano a gruppi o ad esemplari arborei isolati, alcuni dei quali hanno oltre 200 anni: non solo rendono il paesaggio particolarmente scenografico, ma fanno anche da collegamento con i giardini all'italiana che circondano le ville, alternandosi a siepi, aiuole, terrazze e viali. Sono rimaste intatte le due grandi scalinate  e le terrazze pensili. All'interno del parco, muovendosi dalla villa superiore a scendere verso la villa inferiore, sono disposti vari luoghi decorati da più di cento statue, per lo più a soggetto mitologico. Dall’edificio padronale il viale dei limoni porta al parterre ottagonale con i giardini all’italiana, mentre il viale delle ortensie sfiora l'oliveto e arriva alla villa inferiore; risalendolo verso la villa superiore porta alla cosiddetta camera verde e al belvedere coi suoi roseti. A caratterizzare il tutto anche i numerosi cancelli in ferro battuto presenti nel giardino e  il portale di ingresso alla villa inferiore attribuito all’architetto veneziano Frigimelica. Alla metà del XIX secolo l’intero complesso passò alla famiglia Da Porto. L’anno di svolta della proprietà è il 1950, quando, dopo un periodo di totale abbandono in seguito alla seconda guerra mondiale, venne acquistata dal conte Giannino Marzotto che ne ha abbellito la villa superiore e il parco.



All’interno la villa conserva affreschi, statue, una collezione di arazzi Pannemaker di committenza Gonzaga, i cartoni di Raffaello e Giulio Romano e una pinacoteca con la collezione Macchiaoli, opere che si possono ammirare grazie alle visite guidate. Importanti sono gli arredi della villa e gli affreschi di Tommaso Porta e di suo figlio Andrea, che adornano un corridoio, il salotto del caminetto rosso e la grande sala centrale. Non manca l'organizzazione di attività didattiche ed esposizioni. Inoltre la villa è dotata di una cantina. L’ambientazione storica di Villa Trissino Marzotto la rende la location ideale in cui ricevere i propri ospiti in occasione di eventi privati ed aziendali, matrimoni, compleanni, ricorrenze speciali in cui si possono vivere momenti davvero speciali grazie alle indimenticabili atmosfere di ambienti caldi ed accoglienti.

Villa Trissino Marzotto fa parte dell’Associazione Nazionale Dimore Storiche
L’Associazione Dimore Storiche italiane, Ente morale riconosciuto senza fini di lucro, è l’associazione che riunisce i titolari di dimore storiche presenti in tutta Italia. 
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