La Fondazione Lungarotti, la cui gestione è affidata alla storica dell’arte e archivista Maria Grazia Marchetti Lungarotti, ha dato vita ad un polo museale dedicato alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio agricolo italiano legandolo al suo aspetto più culturale. Tutto è partito da Muvit, il Museo del Vino di Torgiano, tornato ad accogliere il pubblico dopo i mesi di lockdown e orgoglioso di continuare ad esporre la più grande e completa raccolta italiana dedicata alla storia e alla civiltà del vino.
Muvit, tra vino, storia e cultura
Il puzzle della storia del vino si ricompone presso il Muvit della Fondazione Lungarotti grazie a circa 3.500 reperti dislocati in venti sale. Essi descrivono 5mila anni di storia della viticoltura mediterranea e del vino, tra mito, alimento, medicamento, socialità, simbolismo. Attraverso un costante dialogo tra la vite e le arti decorative il museo si propone come spazio interdisciplinare, dove i manufatti sono esposti secondo criteri museografici rigorosi e scientifici. L’esposizione si suddivide in percorsi tematici che spaziano dalle attrezzature alle anfore, dalle ceramiche alle raccolte archeologiche, editoriali e artistiche dall’antichità ai giorni nostri. Reperti storici, corredi tecnici, incisioni e disegni, testi di viticoltura ed enologia, manufatti di arte orafa, tessuti: tutte le opere in esposizione partecipano a un racconto corale che parla dell’importanza del vino per i popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo. E per il loro immaginario.
MUVIT Museo del Vino, Fondazione Lungarotti, Torgiano (PG) - Phrinos, Kylix, Vulci, metà sec. VI a.C. Foto di Stefania Giorgi, 2009
Inaugurato nel 1974 per volontà di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, il Muvit completa l’offerta enoturistica del brand umbro conosciuto in tutto il mondo per il suo Rubesco, e antesignano in Italia dell’abbinamento turismo-vino. Enoturismo e cultura: è questa la scommessa del museo umbro. “La riapertura del Muvit è un segnale importante per Torgiano e l’Umbria ma anche per la ripartenza del nostro Paese dopo l’emergenza sanitaria” commenta Maria Grazia Marchetti Lungarotti. “Oggi più che mai, la cultura rappresenta una leva, anche economica, per il territorio. Nella nostra regione, ogni euro speso in questo settore genera oltre il doppio in termini di indotto”.
Tra le novità post-lockdown le audioguide virtuali scaricabili su smartphone tramite connessione a un QR Code disponibile in ogni sala. Inoltre sarà l’Experience, anche in chiave temporary, la parola d’ordine della proposta Lungarotti per le vacanze estive 2020: con pic-nic in vigna o immersi nella natura, tour virtuali alle cantine di Torgiano e Montefalco, visite guidate nei vigneti e degustazioni.
Muvit apre tutti i weekend, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Per informazioni sugli eventi, le visite, le news sul museo cliccate qui. Da non dimenticare che la Fondazione Lungarotti ha creato anche il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO), che apre solo su prenotazione.
Torgiano
Il museo ha sede a Torgiano, nella pars agricola del monumentale Palazzo Graziani-Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo. Il paese, oltre a vantare questa ‘perla’ culturale, annovera anche un patrimonio storico ed architettonico importante: non a caso, è considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Circondato da colline coltivate a ulivi e vigneti, che disegnano un paesaggio decisamente iconico dell’Umbria, Torgiano è sorto in epoca romana, ma è stato il Medioevo a dare l’impronta urbanistica con cui è giunto ai giorni nostri. Sviluppatosi attorno al castello (di cui oggi rimangono solo le vestigia), è caratterizzato dalla Torre Baglioni, costruzione del XIII secolo che testimonia la presenza delle antiche mura. Il centro storico è un susseguirsi di edifici medievali e rinascimentali, mentre nella frazione di Brufa sorge un curioso ed interessante parco allestito con opere di arte contemporanea: la Strada del Vino e dell’Arte.