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Trevi monumenti da vedere italia Acquedotto medievale del Fulcione

Umbria: cosa si scopre percorrendo l'Acquedotto medievale di Trevi 

La splendida cittadina umbra custodisce diversi monumenti testimonianza della sua ricca storia, tra questi l’Acquedotto medievale il cui itinerario porta alla scoperta di panorami mozzafiato

Panorama di Trevi
©iStockphoto
Umbria: veduta panoramica di Trevi
In posizione dominante su una collina tra Spoleto e Foligno sorge Trevi, borgo medievale che ha vissuto nel basso Medioevo e nel Rinascimento il suo periodo migliore, durante il quale era fervente la vita commerciale e vivacissima l’attività culturale. Tra le attrazioni da non perdere spiccano indubbiamente la Chiesa di San Emiliano del XII secolo, che si presenta con tre absidi ornate da lesene e archetti su mensole, la gotica Chiesa di San Francesco dove si possono ammirare affreschi del XVI e XV secolo, il quattrocentesco Palazzo Comunale che ospita la Pinacoteca ma anche la Madonna delle Lacrime e la Chiesa romanica di San Pietro a Bovara, fuori dal paese.

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Menzione a se merita l’Acquedotto medievale del Fulcione, costruito intorno alla metà del Duecento per alleviare la mancanza di acqua dell’abitato e rimasto in funzione per sette secoli fin quando non venne usato per abbeverare il bestiame e per utilizzi agricoli, essendo stato costruito, nel 1928, il nuovo e più potente Acquedotto del Clitunno. La sua storia riapre una parentesi durante la Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui l’Acquedotto del Fulcione tornò ad essere l’unica fornitura di acqua potabile di Trevi poiché la nuova struttura fu danneggiata e venne meno l’energia elettrica. Lungo oltre 4 chilometri, questa struttura medievale è una pregevole opera di ingegneria del tempo e segue le curve di livello insinuandosi nelle valli: lo stretto cunicolo è transitabile per ispezioni e riparazioni, ma solo da persone di piccola taglia in quanto il fondo è largo non oltre 40 centimetri mentre più in alto arriva a 65, ma l’altezza si aggira sui 140. Fino ai 40 centimetri il fondo è rivestito per garantirne l’impermeabilità e il resto della copertura, realizzata con tecniche diverse poiché frutto di vari rifacimenti, si mostra in alcuni tratti con lastri di pietra alla cappuccina e in altri con volte in pietra dal profilo ogivale.  

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Ripercorrendo il tracciato dell’Acquedotto di intraprende un itinerario dove i panorami circostanti si fondono con la storia. Il condotto ha origine dalla sorgente in località Fulcione sopra all’abitato di Pigge, e dopo circa 500 metri di percorso vi confluiva l’acqua della fonte del Cupo, nei pressi della chiesa di Sant’Arcangelo, con un’opera che si può far risalire all’epoca della primitiva costruzione, per terminare in due grosse vasche a monte di Piazza Garibaldi, distrutte recentemente. Da qui l’acqua veniva introdotta nell’abitato dove alimentava la fontana di piazza e numerose cisterne fino alla parte inferiore delle Piaggia. Da Piazza Garibaldi  una strada seguiva tutto il percorso dell’acquedotto, che oltre ai passaggi di cresta del colle di Morro, offre l’altrettanto spettacolare opera muraria nel versante sud del colle di Morro, dove la ripidissima costa ha richiesto un alto muro di sostegno dell’acquedotto e della strada soprastante.
 
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